Molti spunti interessanti: mare d'inverno, macchine per scrivere per Montalbano, mercato ambulante e autotrasporto
L’informazione non si improvvisa. Ed è quella che garantiscono i professionisti sui giornali. Il web è un’altra cosa. Ma spulciandolo con attenzione si trovano spunti interessanti. Oggi ce ne erano diversi che riguardavano dei Cesenati. Ne ho scelti quattro.
Il mare d’inverno. È la proposta che Fabrizio Faggiotto lancia attraverso i social. Suggerisce di lavorarci assieme per costruire un progetto che possa portare indotto e turismo anche durante i mesi estivi. Non è la prima volta che se ne parla, ma la proposta è interessante. Qualcosa si sta già facendo. In primavera con il ciclismo e il calcio giovanile e in autunno con le sagre sul pesce. Ma è indubbio che si potrebbe fare di più. E Faggiotto ha ragione quando chiama a raccolta per cercare di costruire un progetto.
Forse arrivare a coprire tutti i dodici mesi sarebbe difficile. Ma non impossibile. Forse servirebbe un progetto di territorio che vada oltre la costa. A quel punto si potrebbe sfruttare al meglio il traino dello stupendo presepe della marineria. Ma il primo obiettivo dovrebbe essere quello di elaborare una proposta che allunghi la stagione di un mese: dalla fine di settembre al ponte di tutti i santi. Naturalmente qualcosa che vada oltre la spiaggia. È difficile, è vero e forse non porterà a nulla. Ma, ha ragione Faggiotto: vale la pena provarci.
Macchine per scrivere. Ci sarà anche un po’ di Cesena questa sera su Raiuno, nella fiction “La concessione del telefono – C’era una volta Vigata” in onda dalle 21,25. Le macchine per scrivere utilizzate durante le riprese fanno parte della raccolta del collezionista di Cesena Cristiano Riciputi (giornalista cesenate) e di Domenico Scarzello, piemontese di Bra (Cuneo). Fanno parte del cast del film, fra gli altri, Alessio Vassallo, Fabrizio Bentivoglio e Corrado Guzzanti con la regia di Roan Johnson.
Sono stati contattati in settembre dalla produzione della fiction, tratto da un romanzo di Andrea Camilleri. Le richieste erano precise: essendo un film ambientato nel 1891 servivano delle macchine entro quel periodo, in particolare di marca Remington. Inoltre dovevano essere funzionanti e in ottimo stato. Riciputi è appassionato di macchine per scrivere da poco più di una decina di anni. Ha alimentato la sua passione non solo facendo crescere la sua collezione, ma anche scrivendo un libro e diventando un importante collezionista a livello nazionale.
Mercato ambulante. “Scartabellando” fra i social ha trovato anche una riflessione di Daniela Casadei, ambulante che conosco da tanti anni, dai tempi di Radio Cesena e quando il suo banco era conosciuto come “boutique viaggiante”. Ora ha affidato a Facebook l’amarezza per la situazione che sta vivendo il suo settore. Nel suo scritto ricorda che è ambulante dall’inizio degli anni Sessanta. Allora dodicenne affiancava la mamma. Adesso ha quasi 70 anni e continua ad essere innamorata del suo lavoro e puntualizza che non vorrebbe chiudere baracca, ma, aggiunge, ci pensa il governo. “Sempre nuove tasse, sommate a quelle vecchie, registratori elettronici, borsine antinquinamento controlli eccessivi sugli scontrini. Ora ci si mette anche il coronavirus, penso che dovrò chiudere la serranda, coraggio a tutti i giovani ambulanti”.
Autotrasporto. C’è chi regala un pensiero agli autotrasporti, categoria in questo momento in prima linea. A ricordarsi di loro sono Ugo Vandelli e Pierluigi Abriani, già operatori della polizia stradale. Sottolineano che la categoria “a bordo dei loro mezzi di trasporto, tra le varie difficoltà che oggi ancor di più devono affrontare, una su tutte la chiusura dei punti di ristorazione lungo la rete stradale, essi si prodigano quotidianamente a far sì che i beni primari, secondari e terziari giungano nei luoghi di destinazione. Se gli ospedali sono approvvigionati di tutto ciò che è necessario e indispensabile per la cura delle persone lo dobbiamo anche agli autotrasportatori”.
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