Progetto ambizioso che potrebbe dare maggior impulso alla politica dei lavori pubblici, fondamentale in questo momento
Una parte del futuro dell’Italia si decide nei prossimi trenta giorni. Il governo ha annunciato (quasi urbi et orbi) che entro la metà di giugno presenterà il decreto semplificazione che dovrebbe contenere le norme per sburocratizzare il paese, a partire da uno snellimento del codice degli appalti, intervento fondamentale per rimettere in moto l’economia.
Ormai è arcinoto che il Belpaese ha la fortuna di avere in pancia opere pubbliche già finanziate per un importo di oltre cento miliardi di euro. Il che significherebbe nessun debito aggiuntivo e creazione di un giro d’affari di, minimo, quattrocento miliardi di euro. Insomma oro colato, soprattutto in un momento come quello attuale. Sarebbe il famoso piano Marshall del quale si parla a ogni piè sospinto.
Però è tutto fermo a causa di una burocrazia (nello specifico il codice degli appalti) imperante. Ed è su quello che bisogna agire. E dovrà essere il premier a giocare la partita in prima persona. Da avvocato Conte si è occupato di diritto societario, quindi ha le competenze necessarie, ma deve avere anche gli attributi per evitare di cedere il pallino ai partiti. Sia chiaro, non serve un liberi tutti. Paletti dovranno continuare ad esistere, ma un conto è mettere dei vincoli, un altro delle barriere quasi insormontabili come quelle attuali.
Sullo stesso fronte dovranno agire gli enti locali, dalla Regione in giù. Nei prossimi due anni la priorità dovranno essere i lavori pubblici. In particolare le manutenzioni, quelle che prevedono una spesa sotto la soglia necessaria per fare un bando europeo e che, quindi, permette di poter aver un rapporto diretto con le aziende locali.
A Cesena sarebbe anche importante poter partire immediatamente con i lavori per il nuovo ospedale. Ma non sarà possibile. I tempi non combaciano. Quindi è facile immaginare che palazzo Albornoz punti sulle manutenzioni. Inoltre l’assessorato guidato da Christian Castorri dovrà valutare quali potranno essere le opere pubbliche cantierabili in fretta. Potrebbero esserci alcune ciclabili, a partire dalle Diegaro/Torre del Moro, la più urgente in assoluto. Inoltre c’è la città dello Sport, progetto al quale Castorri lavora da tempo e che è pronto a partire con la partecipazione del Coni. Previsti nuovi impianti, ma soprattutto il riammodernamento di quelli esistenti che saranno messi in rete anche attraverso una gestione moderna. Prevista una spesa di circa un milione e mezzo l’anno durante tutta la legislatura.
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