La prima polemica post-Coronavirus riguarda un’area da 10 mila metri quadrati tra via Balzella, Correcchio, Bertini e Bernale. Una variante urbanistica presentata al consiglio comunale del 19 maggio, e poi rinviata anche a causa del vento negativo che l’accompagnava, porterebbe alla realizzazione di un nuovo centro commerciale che comprenderebbe 2.500 metri quadrati destinati alla vendita alimentare e altri 750 metri quadrati per altre attività.
Il progetto, affidato alla Omnia prevedrebbe lavori per 36 milioni di euro e nuovi posti di lavoro. Ma la notizia ha destato più di una perplessità. Dalle associazioni di categoria, che vedrebbero arrivare un centro commerciale di grandi dimensioni in una zona cittadina dove attività di medie e piccole dimensioni, e non solo, coprirebbero le necessità dei cittadini e rischierebbero la crisi, fino agli stessi residenti che vedono nel nuovo colosso la possibile causa di maggiore inquinamento ambientale e acustico, notevole aumento del traffico e un concorrente più che temibile per i piccoli esercenti che stanno già affrontando l’emergenza economica seguita a quella sanitaria dovuta al Covid-19.
Proprio il comitato di quartiere Pianta-Coriano-Ospedaletto, area dove dovrebbe sorgere l’iper, sabato è sceso in piazza Saffi per manifestare la propria contrarietà con un sit-in davanti al Municipio al quale hanno aderito poco meno di cento persone. Lamentano di non essere stati coinvolti e vogliono far sentire la propria voce per un progetto così impattante. Non la prima iniziativa visto che già da una decina di giorni è attiva una petizione su change.org ( http://chng.it/hBtjZ54X ) per raccogliere firme contro il progetto. Nei primi tre giorni le adesioni avevano superato le mille unità e nei giorni seguenti altre se ne sono aggiunte. Segno tangibile di un interesse a poter esprimersi e manifestare le proprie ragioni contro il progetto.
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