Non è il momento di abbaiare alla luna, ma servono azioni concrete
In questo anomalo periodo ferragostano al centro della politica cesenate ci sono i contenuti di un articolo legato ai problemi di un dj inquisito per un falso profilo Facebook che aveva nel mirino l’attuale sindaco. A scatenare il “popolo” di Facebook sono i riferimenti, non legati alla vicenda penale, di altre due persone. Sono giorni in cui si dibatte anche aspramente, ma nessuno ha chiarito se il problema è la diffamazione o la continenza. Prima o poi qualcuno forse lo farà. Ma nessuno perderà la sonno.
Preoccuparsi dello stuzzicadenti e non vedere la trave è un vizio della politica. Ma ora stiamo andando oltre. I problemi della città sono altri. E sarebbe utile dibattere su quelli perché sono urgenti e pesanti in quanto alle porte c’è una stagione piena di incognite e sarebbe utile fare delle domande e ricevere delle risposte.
Ad esempio, come sarà organizzato il nuovo anno scolastico? Bene hanno fatto i consiglieri della Lega ha porre dieci domande al sindaco e attendiamo risposte. Per la verità le attendono gli studenti, ma soprattutto le famiglie.
C’è poi il tema economico. Dietro l’angolo c’è il pericolo di un autunno caldo e una primavera bollente. Forse sarebbe il caso di preoccuparsi di come è la situazione e di cosa si sta facendo. A fine luglio il Comune di Cesena ha sottoscritto con le parti sociali il Patto comunale per l’economia, il lavoro è la qualità sociale.
Su questo Marco Casali (Fratelli d’Italia) contesta i contenuti del capitolo che riguarda l’agricoltura. Gli fa piacere, ma rileva alcune criticità. In particolare si sofferma sulla necessità di creare un parco agricolo periurbano, una sorta di zona franca. Casali chiede un percorso equilibrato per evitare di fare diventare gli agricoltori delle vittime.
Ma, agricoltura a parte, il documento (43 pagine) meriterebbe un approfondimento scrupoloso da parte delle forze politiche perché è un vero e proprio programma di mandato elaborato dopo che il mondo è stato stravolto dal quel maledetto virus che ancora continua a circolare e che ha messo in ginocchio il pianeta. Secondo l’organizzazione internazionale del lavoro a rischio ci sono un miliardo e 250 milioni di lavoratori. Quindi ci saranno ripercussioni sia sul versante sociale che produttivo. Per quello nulla sarà più come prima. Spesso si è abusato di questa frase, ma questa volta è così.
E chiaro che un maremoto provoca morti e feriti, ma il bilancio potrebbe essere più pesante se lo si affronta impreparati. Una base di partenza invece è molto utile anche per evitare l’immobilismo che ci fu dopo la grande crisi del 2008. Il Comune di Cesena ha predisposto il Patto che si articola in 12 punti: protocollo appalti, semplificazione, welfare, rete tra imprese-Comune-terzo settore, economia di comunità, piattaforma del riuso, efficientamento energetico, caporalato, parco agricolo periurbano, commercio, spazi privati, gratificare i comportamenti coerenti dei cittadini.
Spesso questi documenti rischiano di restare il libro dei sogni. Se succedesse questa volta, alla luce della situazione che stiamo vivendo, sarebbe grave. È per questo che è fondamentale il lavoro della politica. Sia per contribuire a migliorare i contenuti che per vigilare che si vada verso quel cambiamento del quale c’è un bisogno fondamentale.
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