L’odio per gli ebrei che la Romagna non può più ignorare

«Era meglio che gasavano tutta la sua famiglia. Gente come lei mi fa solo schifo. Aspetti che la incontri per strada. Chi c... ti credi di essere» è l'abominevole commento di un utente con tanto di nome e faccia nei confronti dello scrittore Roberto Matatia.

FAENZA. Le lancette della storia si sono fermate per un momento al 5 settembre 1938. A leggere le cronache locali abbiamo ancora i brividi.

La campagna elettorale per il nuovo sindaco di Faenza si è macchiata di un ignobile attacco razzista contro Roberto Matatia, scrittore, discendente di una famiglia ebrea perseguitata dal nazi-fascismo, candidato consigliere nella lista del Pd, per Massimo Isola sindaco. Palcoscenico dell’incivile affondo, ancora una volta, il social network tutto blu.

Il 5 settembre 1938 venne pubblicata la prima delle leggi razziali volute da Mussolini e firmata da Vittorio Emanuele III.

«Era meglio che gasavano tutta la sua famiglia. Gente come lei mi fa solo schifo. Aspetti che la incontri per strada. Chi c… ti credi di essere» è l’abominevole commento di un utente con tanto di nome e faccia.

Non è stato il solito troll che si nasconde dietro uno pseudonimo, bensì un fenomeno che ha tenuto a farsi riconoscere.

Il manifesto della razza, una delle pagine più buie del fascismo.

La sfrontatezza dell’autore non cambia la gravità dell’accaduto, che ovviamente ha scatenato la sdegnata reazione del mondo social e di quello politico, oltre che una denuncia alla Digos.

Matatia è da sempre impegnato sui temi della memoria, dell’antisemitismo, della parità di genere. Purtroppo non è la prima volta che si trova al centro di attacchi a sfondo razziale.

Lui stesso sui giornali locali ha ricordato come qualche settimana fa anche Emanuele Visani (in forza a FdI) lo avesse attaccato con toni deprecabili accusandolo di “dovere parte della sua fortuna anche al commercio con diverse mogli di alti esponenti del partito fascista, tanto che questi signori erano spesso ospiti a villa Mussolini”.

Parole tacciate come demenziali e miserabili dallo scrittore. Visani si è poi scusato, in qualche modo, ed è stato ripreso dai suoi coordinatori.

Massimo Isola (dalla sua pagina Facebook)

A Matatia, tra gli altri, sono arrivate le parole di sostegno del candidato sindaco del centrosinistra Massimo Isola, e del centrodestra Paolo Cavina.

Pur ringraziando per la vicinanza Matatia ha però chiesto a Cavina «un gesto concreto: la coerenza di rimuovere dalle sue liste tutti i candidati al consiglio comunale che hanno espresso frasi razziste. Primo di questi Emanuele Visani che mi ha rivolto insulti razziali. Se Cavina vuole dimostrare la sua sincerità si stacchi da queste persone». 

Possibile che in Romagna si debba ancora assistere a rigurgiti di antisemitismo? Cosa ne pensate? Lasciate la vostra opinione nei commenti.

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