Il filo dell’amicizia e della solidarietà che unisce giovani amici di Cesena

Un anno all’insegna dell’inclusione sociale e della solidarietà fra studenti e ragazzi con disabilità

CESENA. Promuovere volontariato, filantropia e socialità inclusiva fra giovani e studenti delle superiori di Cesena, che si impegnano per un anno intero a creare e consolidare un’amicizia con loro compagni di vita, che soffrono di diverse forme di disabilità.

Questo l’obiettivo de Il Filo dell’Amicizia”, a cura della Cooperativa Onlus CISA di Cesena e sostenuto finanziariamente dal FONDAZIONE Romagna Solidale e dal Gruppo Amadori. Il progetto nasce dalla volontà di proseguire una prima esperienza iniziata sempre da CISA lo scorso anno, dedicato a cementare l’amicizia fra 10 ragazzi con disabilità e altrettanti studenti degli istituti superiori del territorio, in particolare l’Istituto Tecnico “Garibaldi – Da Vinci” di Cesena, scelto come bacino per ricerca e selezione dei volontari in affiancamento.

“Il Filo dell’Amicizia parte dal desiderio di tenere vivo un progetto dal forte spirito cooperativo che nel 2021 ha creato un forte legame fra giovani, per metà studenti e per metà ragazzi con disabilità a rischio di isolamento, che hanno vissuto l’esperienza di un rapporto di amicizia fondato sulla solidarietà e volto all’inclusione sociale di ‘compagni di vita’ che hanno trovato in questa amicizia una soluzione al rischio di isolamento dovuto alla loro situazione – spiega Monika Piscaglia, Psicologa, presidente CISA e responsabile del progetto. “Abbiamo deciso di dare una veste nuova al progetto, puntando sul riconoscimento esterno e grazie al sostegno ricevuto dalla Fondazione Romagna Solidale e dal Gruppo Amadori, con l’obiettivo di raccogliere ulteriori frutti dall’esperienza intrapresa. L’occasione mi è dovuta per ringraziare le due realtà sostenitrici per la sensibilità dimostrata verso tematiche sociali così importanti e la continua vicinanza al territorio, a nome mio e di tutti i destinatari diretti ed indiretti delle diverse azioni del progetto”.

CISA ha raccolto lo stimolo lanciato dallo “zoccolo duro” di 20 giovani desiderosi di fare nuove esperienze nell’ambito della socialità, con un’inclusione fatta di condivisione, confidenze e supporto reciproco alla crescita personale. Per “Il Filo dell’Amicizia” CISA ha sviluppato un know how specifico con forme di tutoraggio che puntano alla possibilità di passare da un modello “sperimentale” di coinvolgimento dei giovani a iniziative basate su dinamiche a livello motivazionale, protettivo per il benessere e lo sviluppo di tutti i partecipanti, anche a seguito dello stress dovuto alla pandemia e ad un uso consapevole ed efficace dei social e delle tecnologie informatiche per tenersi “agganciati” e in contatto, pur con le restrizioni e le quarantene.

Tre i progetti su cui articola l’iniziativa

  1. “Il Filo dell’Amicizia”, che prevede almeno 1 incontro settimanale o quindicinale se più ricco e prolungato, al pomeriggio o alla sera, fra ragazzi con disabilità e studenti, o giovani in genere. 

È prevista anche la figura di un tutor per sentire stabilmente i ragazzi, le loro famiglie, di tenere i raccordi e intervenire nelle criticità. Il tutor è coinvolto anche nella ricerca di nuovi volontari per allargare la platea dei giovani. Gli studenti per il loro impegno, ricevono due buoni annui (uno a semestre) di 50 euro da utilizzare in esercizi convenzionati per materiale sportivo, informatico o didattico e la certificazione di crediti scolastici e attestato formativo sul percorso fatto.

  1. “Il Filo delle Parole” raccoglie l’idea di sviluppare in corso d’anno un libro illustrato da presentare a fine progetto, composto in prevalenza da tavole illustrate da un ragazzo con disabilità verbali partecipante a “Il Filo dell’Amicizia”, il quale ha restituito nel primo anno attraverso disegni molto suggestivi le esperienze fatte con gli amici. Il ragazzo sarà affiancato da tutor e compagni in questa opera e il libro sarà anche l’occasione per raccogliere contributi di riflessioni sulle metodologie di questo progetto.
  1. “Il Filo dello Sguardo”, infine, è un laboratorio di integrazione dei linguaggi artistici teatrali e video per ragazzi, che vedrà coinvolti 7/8 ragazzi e un tutor e una educatrice esperta in questa attività e che terminerà con la produzione di un piccolo video.

Il progetto è stato finanziato dal Gruppo Amadori e dalla Fondazione Romagna Solidale, l’investimento permette la copertura integrale dei costi sostenuti per le risorse umane coinvolte nel progetto e sostiene anche le spese di elaborazione grafica del libro illustrato, al montaggio del video, fino ai buoni per gli studenti e ai costi di trasporto dei ragazzi e di gestione amministrativa.

Team del progetto

dott.ssa Monika Piscaglia – psicologa, responsabile progetto, presidente coop. Cisa 

Ogutu Bryan – Operatore socio sanitario, grafico, tutor del progetto

Melis Chiara – Educatrice professionale, formata in linguaggi teatrali inclusivi 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.