Da locomotiva a ultimo vagone. E’ la parabola dell’edilizia, il settore che ha risentito di più della pesantissima crisi. In Emilia Romagna, dal 2008, gli investimenti sono diminuiti del 30 per cento e, dal 2005 al 2011, i permessi per costruire sono crollati del 77 per cento. Tutto questo ha portato, negli ultimi cinque anni, a perdere 34 mila posti di lavoro.
Il tutto a causa di un combinato disposto che è risultato essere un cocktail micidiale. A partire dal fatto che, in questo momento, il mattone non pare essere più il bene rifugio che è stato in passato. Difficoltà sono state determinate anche dal credito, problema che hanno avuto tutti i comparti. Ma per l’edilizia ha colpito su due fronti: la restrizione dei prestiti ha riguardato sia le imprese che gli acquirenti.
C’è stato poi il crollo della spesa pubblica in conto capitale. Non a caso secondo numerosi economisti sarebbe necessario un forte aumento dell’investimento pubblico per ridurre il gap determinato dalle restrizioni dello Stato e degli enti locali. Decisioni che hanno praticamente dimezzato la spesa in conto capitale che negli anni Sessanta e Ottanta (con una lieve contrazione nel Settanta) era del 3,5 per cento.
E’ proprio da qui che si dovrebbe ripartire, tenendo presente che ci sono molti progetti immediatamente cantierabili. A partire dal settore idraulico dove per risparmiare non si bada a spese. Spesso per inseguire i problemi si spende il doppio o il triplo di quello che servirebbe per fare un intervento.
Più lungo potrebbe essere il percorso per il residenziale che ha anche il grosso problema dell’invenduto, buona parte, fra l’altro, in pancia alle banche. In questo comparto si dovrebbe ripartire dalla riqualificazione. Nel frattempo le pubbliche amministrazioni devono dare risposte dal punto di vista della burocrazia, a partire dall’urbanistica: servono pianificazioni con orizzonti temporali più brevi e regolamenti unificati in ambito di area vasta, semplici e chiari. Ma anche il settore deve qualificarsi. Troppi, in passato, si sono improvvisati costruttori.
Questo post è stato letto 226 volte