Piazza della Libertà, alcune proposte

Riguardano il pomeriggio: diretta radiofonica, incontro con l'artista, aperitivo locale. L'obiettivo è catturare il popolo del chiosco

Lo so, rilanciare piazza della Libertà non sarà facile. Ma non mi pare neppure una missione impossibile. Servono soldi e idee. Però non è neppure così vero che senza lilleri non si lallera  (come dicono in Toscana). A volte con la forza delle idee si può far molto. Ma, è chiaro, serve anche qualcosa in cassa. E questo è proprio il momento della scelte.

In questo periodo Carlo Battistini, vice sindaco e uomo dei conti, comincia a lavorare al nuovo  bilancio. Quindi si potrebbe prevedere una cifra interessante per il rilancio. Penso non sia neppure esageratamente difficile trovare quella disponibilità. Resto dell’idea che negli ultimi due bilanci della legislatura diminuiranno gli accantonamenti. Buona parte del “tesoretto” sarà destinato alle manutenzioni, in particolare quelle stradali, ma, vista l’emergenza, qualcosa potrebbe essere riservato al rilancio di piazza della Libertà.

 

Per quanto ne so nelle segrete stanze di palazzo Albornoz stanno lavorando ad un progetto. Del resto, Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, quando presentò il nuovo assessore allo Sviluppo economico disse che uno dei compiti che aveva era quello di predisporre un progetto per il rilancio di piazza della Libertà. Un lavoro da presentare dopo l’estate.

Consapevole che non siamo all’anno zero, il mio, quindi, vuole essere solo un contributo al dibattito. Resto dell’idea che nei debba lavorare su due fronti: mattina (mercatini) e pomeriggio. Oggi provo a dedicarmi al pomeriggio. Premesso che sarà difficile tornare ai tempi della “Vasca”, io credo che quello sia il target al quale puntare. C’è un popolo, quello del chiosco (giardinetti Savelli), sul quale lavorare per cercare di portarlo in centro. Però non si spostano per grazia ricevuta. Serve un richiamo. E qui sono necessarie idee e soldi. Soprattutto nella prima fase. È quella in cui è necessario l’investimento maggiore.

 

Io provo a fare tre proposte. Una è quella di fare dalla piazza una diretta radiofonica di un paio di ore. Non è una novità in assoluto. Ma è un modello che funziona. E anche le emittenti hanno un buon ritorno. Ci sarà un motivo se Rtl 102.5, da alcune estati, trasmette da Taormina e dalla  Sardegna. È vero, non sono Cesena, ma la filosofia è quella. In città ci sono due emittenti radiofoniche (Delta e Centrale, la prima la preferisco), ma anche Radio Bruno, oppure Gamma potrebbero essere soluzioni ideali.

Un’altra idea potrebbe essere quella di organizzare, una volta a settimana, un incontro con un artista. Tendenzialmente un cantante. Non penso né a concerti e neppure a esibizioni. Ma un semplice incontro con i fans. Quelli che di solito vengono fatti nei centri commerciali per la promozione dei Cd e dove gli artisti autografano il Cd stesso. Lo so, è complicato e costoso. Però avrebbe un richiamo notevole. Si tratta di trovare il canale giusto e cercare qualche sponsor.

Un discreto successo, ritengo, potrebbe averlo anche un appuntamento settimanale con l’aperitivo con prodotti locali. Qualcosa come “Tramonto divino”, ma a prezzi stracciati. Bisognerebbe trovare un accordo con i nostri produttori che dovrebbero mettere a disposizione la loro produzione a prezzo di costo. Se poi si trovasse una sinergia con la scuola del Gambero Rosso (è in fiera) si potrebbe aver fatto bingo.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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