La batteriosi è una malattia che colpisce le piante di kiwi, scoppiata nel nostro paese nel 2008 nell’area di maggior produzione italiana, ovvero in Lazio e in particolare nel territorio di Latina e, successivamente, diffusasi in altre aree italiane del Centro Nord, fra cui la Romagna, zona particolarmente vocata a queste produzioni frutticole. La malattia si manifesta con cancri ed esudati gommosi sulla pianta e, successivamente in primavera, con maculature sulle foglie: il tutto viene causato da un batterio denominato “Pseudomonas syringae pv. actinidiae”, la cui provenienza non è del tutto chiara.
Le conseguenze della batteriosi sono particolarmente gravi perché portano alla morte di piante e al conseguente estirpo di impianti, fenomeno purtroppo già verificatosi in diverse aree di produzione di kiwi in Italia e nel mondo. Per questo motivo le strategie di contrasto a tale malattia sono divenute in breve tempo la priorità assoluta per un settore che rischia, a causa di essa, di compromettere il proprio futuro.
In Emilia Romagna è stato da poco concluso un progetto di ricerca al riguardo denominato “Ricerche su PSA del Kiwi”, coordinato da CRPV e cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna, da gran parte dei produttori di actinidia e da organismi legati alla sua filiera produttiva (Agrisol, Apo Conerpo, Apofruit, Banca di Credito Cooperativo Ravennate & Imolese, Banca di Credito Cooperativo Romagna Occidentale, CCIAA Forlì-Cesena, CCIAA Ravenna, Centro Attività Vivaistiche, Consorzio Agrario Adriatico, Consorzio Agrario Ravenna, Consorzio Kiwigold, Eur.o.p.fruit, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, GRanfrutta Zani, Gruppo Salvi, Minguzzi SpA Consortile, Orogel Fresco, Pempacorer, Unitec). Un nuovo progetto dal titolo “Ricerche sul PSA kiwi e PPV drupacee” quindi sullo stesso tema, è appena partito, sempre coordinato dal CRPV e cofinanziato in prevalenza dalla Regione Emilia Romagna. Quest’ultimo costituisce il logico proseguimento di alcune delle ricerche condotte nel precedente progetto.
“La partecipazione di tanti e qualificati attori – commenta Alvaro Crociani, direttore CRPV – è stata estremamente importante e utile, sia in fase di impostazione delle attività, che nell’operatività del progetto: credo che questo modello possa rappresentare un importante esempio da seguire anche per futuri progetti, quali quelli organizzati dai Gruppi Operativi nell’ambito del prossimo Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020.
I risultati del progetto verranno presentati nel corso di una conferenza stampa, organizzata da CRPV e Regione Emilia Romagna, prevista il prossimo 10 giugno alle ore 12,00 presso l’azienda agricola Taroni Andrea di Faenza (via Collina, 2); interverranno l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, il presidente CRPV Giampiero Reggidori e Maria Grazia Tommasini, coordinatrice del progetto.
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