Intervento di Marcello Borghetti
di Marcello Borghetti*
Consiglio territoriale della Uil di Cesena che ha consentito di approfondire i temi di attualità, in particolare la crisi dei redditi da lavoro e da pensione, falcidiati da una inflazione fuori controllo anche a causa della speculazione sui prodotti energetici.
A questo gravissimo problema che impedisce a milioni di persone di sopravvivere “ dignitosamente” minando la tenuta sociale, il Governo non dà risposte adeguate nella legge di stabilità. Qualche accorgimento ai confini e sotto la soglia di povertà, non giustifica l’assenza di misure significative e strutturali, a favore del ceto medio di lavoratori dipendenti e pensionati, costantemente ignorati dai vari Governi di questi anni e sempre più schiacciati verso una fascia di sofferenza.
Non si interviene, in un reale abbassamento delle tasse, anche con detassazione della tredicesima o degli aumenti contrattuali e con un significativo abbattimento del cuneo fiscale sulle retribuzioni. Per contro vi sono misure di favore, per dirottare il lavoro subordinato verso il lavoro autonomo, creando una palese disparità di trattamento fra cittadini, che peraltro spinge la nazione in un disimpegno da quella contribuzione fiscale e contributiva per innanzitutto, garantire e rafforzare la scuola e la sanità pubblica. Si insiste con misure contraddittorie rispetto alla necessità di una dura lotta agli evasori fiscali, ovvero in quel cratere di furto di risorse che rapprenda il cancro del Paese.
Si sfugge, dopo tante promesse elettorali ad una riforma strutturale delle pensioni con accorgimenti marginali e con un ingiusto taglio all’adeguamento all’inflazione di pensioni non certo ricche. Si penalizzano le donne con un meccanismo di uscita dal lavoro, che non solo non riconosce realmente la maternità, ma appare paradossalmente teso a stigmatizzare quelle donne che spesso, per “costrizioni di vita”, non hanno avuto figli.
L’introduzione estesa dei voucher, appare una beffa, in un Paese che dovrebbe contrastare il precariato, si fornisce uno strumento “alibi” per alimentare il precariato. Manca dunque su questi temi, una svolta con una visione di società solidale, costruita su lavoro di qualità, sulla redistribuzione, sulla equità, restituendo speranza e fiducia nel futuro e coesione. Per queste ragioni, la UIL unitamente alla Cgil hanno condiviso la necessità di ricorrere alla mobilitazione, per la difesa dei diritti, e per rivendicare al Governo e richiamare tutto il Parlamento, un deciso cambio di passo.
Il consiglio territoriale è stato poi aggiornato sulla difficile crisi della sanità pubblica regionale, che da troppi mesi vede un sotto finanziamento, ripetutamente denunciato dalla UIL e sul quale la politica Regionale e locale, ha colpevolmente glissato, nonché sul tema multiutility, gestori di importanti servizi pubblici nonché fornitori di prodotti energetici, e sui quali la UIL Emilia Romagna, ha ripetutamente chiesto ai Sindaci, in gran parte soci, una azione corale per costruire attraverso una parte dei ricavi di questi gestori, un fondo di solidarietà per nuovi strumenti di sostegno a persone e famiglie in difficoltà. Su questo problema il 16 novembre scorso, a Bologna, il sindacato confederale, unitariamente, ha organizzato anche una manifestazione di denuncia. Spiace registrare il disinteresse quasi ostile verso questa possibilità, dimenticando che proprio su queste basi, molte persone vivono un forte distacco dalla politica. La UIL proseguirà su questa battaglie di giustizia sociale, senza alcuna remora e con forte determinazione.
*segretario CST UIL Cesena
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