Scontro sul Carlino fra provinciale e Cesena
Caos totale in casa Cinque Stelle. Gli stracci volano sulla stampa e, più specificamente, con dichiarazione rilasciate sul Carlino. Prima il coordinatore provinciale ha detto: per le comunali o ci alleiamo con il centrosinistra di Lattuca o non presentiamo la lista. Oggi Claudio Capponcini, consigliere comunale, non solo non si allinea, ma spara a zero, Difficile immaginare come andrà a finire. Di sicuro la situazione dei 5 stelle cesenati è veramente incomprensibile.
Da che la politica è politica, non si era mai visto un Partito (anche i grillini lo sono diventati, non c’è dubbio) che a livello provinciale imponga in modo tanto perentorio le scelte politiche alle elezioni comunali.
Non è mai successo ai partiti della prima repubblica (al massimo Pci, Pri, PsI, Dc, facevano accordi provinciali e poi li esportavano in tutti i Comuni, ma spiegando i motivi, iniziando mesi prima ad accorciare le distanze tra i gruppi dirigenti, abituando gli elettori alle novità) e neppure in questa fase di partiti del leader.
Ma che Claudio Capponcini, consigliere comunale di lungo corso dei grillini cesenati, dichiari di aver pronta una lista contro Lattuca e contemporaneamente il coordinatore provinciale Frisoni dica invece “o con Lattuca o niente lista”, è una vera novità. Non bella.
Perché Capponcini in questi anni ha quasi sempre battibeccato con Lattuca individuando come temi di contrasto Foro Annonario, Quartiere Novello, Stazione FFSS, Progetto tre piazze, caserma dei carabinieri, parcheggi del centro storico, lotto zero, ospedale nuovo. Ovvero i capisaldi dell’amministrazione attuale (anzi, nella gran parte dei casi, derivano addirittura da progetti e da finanziamenti di quella precedente) e così facendo avvelenando le acque per qualunque accordo successivo.
Ma, soprattutto, non si capisce come farebbero gli elettori dei pentastellati che hanno votato Capponcini cinque anni fa, a votare ancora 5 stelle, con un cambio radicale di rotta.
Inoltre, se le cose stanno così, significa che in questi anni (e in quelli precedenti) Capponcini ha agito di testa sua, facendo un’opposizione senza quartiere con una linea politica personale.
Sicuro Conte che la politica negli anni Duemila si faccia così?
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