
Il Presidente Sergio Mattarella ha ricevuto il Sen. Stefano BERTACCO e On. Arch. Fabio RAMPELLI, rispettivamente Presidente del Gruppo Parlamentare “Fratelli d’Italia” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati,accompagnati dall’On. Giorgia MELONI, Capo della forza politica “Fratelli d’Italia” . (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Non sono mai stato renziano e non lo sarò mai. Ieri sera però l’ho apprezzato. Era ospite di “Cinque minuti”. Il programma di Bruno Vespa non è tra i miei preferiti. Anzi, sul conduttore condivido le parole usate, nei suoi confronti, da Usigrai, sindacato Rai. Ma per quieto vivere (mia moglie è detentrice del telecomando e aspetta De Martino) sono costretto a fare di necessità virtù. Di solito mi disinteresso di quello che viene detto nell’ammiraglia Rai. Questa sera però ho scelto di seguire l’intervista di Renzi. Quando ero pronto a rimettere le cuffiette Renzi ha fatto un dribbling interessante. Mentre Vespa cercava di fargli mettere l’accento sulle contraddizioni del centrosinistra sulla politica estera, Renzi ha parlato di politica interna mettendo l’accento sui grossi problemi.
Ne ha citati tre: aumento delle tasse, inflazione e crescita delle bollette. In poche parole: crescono gli italiani che faticano ad arrivare a fine mese. Ha ragione. Ne ha anche quando dice che Giorgia Meloni ha buon gioco a non parlarne. In effetti l’opposizione dovrebbe essere più pressante su questi temi.
In questo momento invece tutte le energie sono impiegate su Gaza. Il tema è importante, per carità. In quella terra è in atto un genocidio che non deve passare sotto silenzio. Anche l’impegno di Flotilla è da apprezzare. Se non altro ha avuto il merito di tenere accesi i riflettori su un tema molto delicato. E l’opposizione ha fatto bene a cavalcare l’argomento che è condiviso dalla stragrande maggioranza degli italiani.

Questo però non significa che si debba abbassare la guardia sulla politica interna che Giorgia Meloni è molto abile a svicolare. La scorsa settimana l’Istat ha certificato che la pressione fiscale nel 2024 è salita al 42,6 per cento, era al 41,4 nel 2023. Dall’inflazione non arrivano buone notizie. In settembre l’aumento si è attestato all’1,6 per cento, ma il carrello della spesa corre molto di più: 3,5 in agosto. In luglio era al 3,2.
Oggi il presidente di Confindustria, non un pericoloso comunista, presentando il rapporto d’autunno parla di “crescita anemica” e aggiunge che quest’ anno il Pil si fermerà allo 0,5 e il prossimo anno sarà allo 0,7. Ma aggiunge che senza il Pnrr il Pil quest’anno si attesterebbe a meno 0,3 e il prossimo anno al più 0,1. Insomma, quasi una catastrofe. Ma nessuno dice niente e la presidente del Consiglio, essendo un’abile comunicatrice, parla solo degli argomenti che la interessano e detta i tempi della dibattito politico cosa che, invece, dovrebbe l’opposizione, soprattutto quando i numeri ufficiali permetterebbero di inchiodare la maggioranza.
Questo post è stato letto 21 volte