La Ca’ de Be’ sbarca a Cesena. Aprirà sotto il loggiato del Comune, nei locali adesso occupati dallo Iat.
La proposta è stuzzicante e sarà un ulteriore elemento che contribuirà alla valorizzazione di piazza del Popolo che sta diventando il magnete del centro. Un cambiamento, forse inaspettato, quasi repentino, avvenuto da poco tempo. Una nuova tendenza che ha risolto quello che rischiava di diventare un problema annoso per Cesena: la valorizzazione di piazza del Popolo. Era assurdo che il punto più bello della città (su questo tutti, credo, siano concordi) fosse quello meno valorizzato. A parte i giorni di mercato, la piazza era frequentata pochissimo. Non a caso i negozi erano continuamente sfitti. Poi il cambio di rotta nonostante il flop del Foro Annonario che doveva essere il vero magnete. Adesso, invece, c’è un’alta concentrazione di locali. In particolare ristoranti. È una bellezza vedere la gente seduta nei tavolini davanti alla stupenda fontana Masini che, finalmente, non è più costretta a soffrire di solitudine.
È chiaro che questo deve essere un punto di partenza e non di arrivo. Di cose da fare ce ne sono. Due, in particolare.
Una riguarda il mercato ambulante, l’altra il Foro Annonario. Il primo deve essere tolto da piazza del Popolo, a mio parere. L’eccezionale successo del festival del Cibo di Strada è stato il punto di non ritorno. Poi, ad esempio, provate a pensare a questa soluzione: nel mese di dicembre puntare sul Natale. Nella parte dalla fontana a viale Mazzoni mettere una pista del ghiaccio e dall’altra e in piazza Amendola un bel mercatino di Natale. Con offerte di qualità.
Inoltre la presenza del mercato ambulante è in contrasto anche con l’intenzione di ristrutturare il lato che dalla piazza si affaccia su viale Mazzoni che tutti, sindaco in testa, ritengono del tutto inadeguato. In tal senso un bando è stato rivolto agli studenti della facoltà di Architettura. Non c’è scritto chiaramente che non deve essere previsto il mercato. Ma quella è la strada che si deve battere e che, pare, possa essere una scelta anche nelle corde dell’amministrazione comunale che, però, cercherà di arrivare all’obiettivo in maniera condivisa.
Nello stesso tempo è fondamentale la valorizzazione del Foro Annonario. Non funziona perché manca di identità. Prima dei lavori lo stabile era fatiscente, ma aveva un’anima commerciale. Un’identità che ha perso e non ha più ritrovato. E quello, commercialmente, è stato un autogol. Non era fondamentale che il nuovo Foro mantenesse la stessa identità. Ma un’anima doveva averla. Non gli è stata data e il mercato non ha fatto sconti.
Adesso è l’ultima occasione. Il compito, per certi versi, è facilitato dal rilancio commerciale della piazza. Si dovrebbe, ad esempio, lavorare sull’immagine e dare un aspetto diverso a quello attuale, piuttosto asettico. L’offerta commerciale poi dovrà essere di qualità ed esclusiva o quasi. Il target potrebbe essere quello della enogastronomia. Più difficile l’utilizzo della piazza. Purtroppo l’acustica lascia a desiderare. Ed allora si potrebbe pensare di valorizzarla in tandem col Festival del Cibo di Strada. Ogni mese ospitare uno o due standisti tra quelli più gettonati nel festival. Non sono pochi. Lavorando in collaborazione con gli enti turistici potrebbe anche essere l’occasione per valorizzare le caratteristiche del territorio ospitato offrendo, così, una proposta a 360 gradi.
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