RAVENNA. Dal 7 al 10 ottobre 2021 Ravenna accoglie la seconda parte della XXIII edizione Ammutinamenti – Festival di danza urbana e d’autore organizzato e promosso dall’Associazione Cantieri Danza.
La Vetrina della giovane danza d’autore vede protagonisti quest’anno 14 giovani autori e autrici provenienti da tutta Italia selezionati tramite un bando nazionaledai partner della rete italiana dedicata alla promozione della giovane danza d’autore. Dal 7 al 9 ottobre tra il Teatro Alighieri, gli spazi delle Artificerie Almagià e alcuni luoghi urbani della città sono presentati: Adriano Bolognino Gli amanti (Campania), Beatrice Bresolin Borderline (Veneto), Giovanni Careccia After All (Puglia), Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino Let me be (Toscana), Fabritia D’Intino e Clémentine Vanlerberghe Plubel (Lazio), Laura Gazzani PEDRO (Marche), Michael Incarbone About a revolution (Lazio), Giorgia Lolli Eufemia (Emilia-Romagna), Lorenzo Morandini Idillio (Trentino-Alto Adige), Giovanni Napoli Narciso (Emilia-Romagna), Sofia Nappi Dodi (Toscana), Emanuele Rosa e Maria Focaraccio HOW TO_ just another Boléro (Liguria), Roberto Tedesco Punch 24 (Emilia-Romagna), Cecilia Ventriglia Anonima (Marche).
Giovedì 7 ottobre (dalle ore 21.00) prende il via la prima giornata della Vetrina con quattro spettacoli che si alternano sul palcoscenico del Teatro Alighieri.Si inizia con After All del coreografo Giovanni Careccia, in scena insieme ad Arianna Cunsolo. Con l’esigenza di raccontare una quotidianità messa a dura prova dai filtri della società contemporanea, il lavoro evoca nello spettatore sensazioni legate a un passato essenziale e senza schemi. I danzatori lottano per sopravvivere alle mancanze e i loro sguardi lasciano un retrogusto di nostalgia e amarezza. Si prosegue con Eufemia, lavoro coreografico di Giorgia Lolli in scena con Sophie Annen, e Vittoria Caneva. Le tre interpreti, arredando le stanze di un mondo utopico, costruiscono tra astratto e concreto una dimensione in cui tutto diventa sia soggetto che cornice. Il terzo spettacolo in scena è Idillio di Lorenzo Morandini,solo coreografico in cui il corpo subisce una condizione di pressione e vi risponde con azioni prive di scopo utile. Il sovraccarico di sollecitazioni cui il corpo viene sottoposto quotidianamente crea una condizione di crisi, la conseguenza è una rottura che prende le distanze dalla realtà. La serata si conclude con il coreografo Roberto Tedesco, che presenta Punch 24, una successione di scene indipendenti, un gioco di entrate e uscite, una botta e risposta tra i due danzatori. Scene apparentemente sconnesse che si susseguono tra loro e che lasciano allo spettatore la possibilità di immaginare davanti a sé, ogni volta, un interprete differente.
Intensa e coinvolgente anche la seconda giornata della Vetrina, quella di venerdì 8 ottobre che prende inizio nel pomeriggio(ore 16.30 e in replica alle ore 18.30) alle Artificerie Almagià con la performance Anonima di Cecilia Ventriglia, creazione istantanea di un polittico a più pannelli pittorici incentrati sul binomio essere umano-essere divino. Il focus è su quella forza spirituale che ci appartiene ed è inscritta in ciascuno di noi. Alle 17.30 Piazza San Francesco ospiterà About a revolution, sorprendente lavoro del coreografo Michael Incarbone. “Rivoluzione” è la traccia, il moto ciclico, l’orbitare dei corpi celesti. Orbitare è il nostro andare, ha forma circolare, del ritorno eterno. Il moto di rivoluzione attorno a un centro, punto di concentrazione di energia, crea un campo energetico di attrazionere-pulsione, di relazione tra gli individui, tra i corpi terrestri e quelli celesti. Dalle ore 21 la Vetrina prosegue al Teatro Alighieri con il lavoro di Fabritia D’Intino e Clémentine Vanlerberghe Plubel, una sorta di viaggio ipnotico di imitazioni iconiche in cui la coralità e la sorellanza sono lo strumento per portare alla luce ciò che è stato nascosto. Attingendo a modelli multipli (dalle antiche vestali alle attiviste in marcia passando attraverso le streghe medievali, le cantanti afro-americane e le modelle in passerella) Plubel sovraespone e stratifica l’idea di corpo di ballo creando un sistema di unisono nel quale ogni tentativo di individualità diventa moto di emancipazione e resistenza. Si prosegue con la coreografa Sofia Nappi che presenta Dodi, dall’ebraico “dono; mio amato”, parte dall’esplorazione dello stato di tormento e insoddisfazione che maggiormente plasma l’esistenza umana. Il desiderio costante di quel qualcosa in più nelle nostre vite può spesso produrre un senso di solitudine e quindi paura. Laura Gazzani è invece in scena conPEDRO, manifestazione di un dialogo continuo fra la coreografa e il suo intuito. È la furba strategia del corpo che invece di fuggire o dimostrarsi assente, risponde ai comandi finché quegli stessi non si saturano e il controllo sulle forme si perde. La serata si conclude con Gli amanti di Adriano Bolognino, un lavoro intimo ed emozionante che prende spunto dal calco de “gli amanti” riportando alla luce un amore interrotto improvvisamente dalla forza prepotente della natura, ma custodito in eterno.
Sabato 9 ottobre (ore 16.30 e in replica alle ore 18.30) il palcoscenico delle Artificerie Almagià ospita HOW TO_just another Boléro di Maria Focaraccio ed Emanuele Rosa. I due performer, come animali in cattività, sono forzatamente costretti in una gabbia priva di sbarre, divenuta familiare e casalinga. I due sembrano aver dimenticato la propria natura, i rispettivi ruoli e le norme di comportamento per una pacifica coesistenza.
Alle 17.30 Piazza San Francesco accoglierà Borderline di Beatrice Bresolin, in scena con Vittoria Caneva, Ilaria Marcolin ed Elena Sgarbossa. La performance urbana è strutturata come gioco interattivo dove l’ordine con cui le azioni si svolgono viene stabilito dal pubblico. Ogni azione dà spazio a diverse modalità di interazione con l’ambiente e con le persone presenti, perché è proprio la relazione con ciò che è altro da sé, in tutte le sue declinazioni, che si vuole mettere al centro ed esplorare.
Dalle ore 21 si prosegue con gli spettacoli della Vetrina al Teatro Alighieri. La serata di apre con Let me be, creazione e interpretazione di Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino.Un paesaggio di corpi, luci e storie si apre davanti a infiniti movimenti, interpretazioni, fisicità. Immaginari apparentemente uguali cambiano di volta in volta creando molteplici variazioni e punti di vista. Un piccolo mondo con un suo linguaggio, un pianeta contenitore di energie che esplodono in una rete di relazioni tra l’elemento descritto, chi descrive e chi immagina.
Ultima creazione in scena è Narcisodi Giovanni Napoli, performance con la quale si conclude la Vetrina della giovane danza d’autore 2021.Narciso, essere crudele che disdegna ogni persona che lo ama e che punito dagli Dèi cade nel lago innamorato della sua stessa immagine, è il mito che ha ispirato il lavoro. Narciso è una sorta di metafora dei nostri tempi dove edonismo e individualismo sono predominanti, dove l’immagine e la sua modificazione sono il filtro con cui presentarsi
Gran finale sabato 9 ottobre (ore 22) al Teatro Alighieri anche con Prove d’Autore, progetto del NetworkAnticorpi XL che offre a coreografi e coreografe emergenti della danza contemporanea italiana la possibilità di misurare le proprie capacità autoriali confrontandosi con l’ideazione e la scrittura coreografica per ensemble numerosi. Protagonista dell’esito della residenza d’autore è il lavoro di Camilla Monga con la MMContemporary Dance Company. Con Extended, Camilla Monga insieme alla musicista Federica Furlani, realizza una polifonia di immagini sempre nuove e irripetibili fino a creare un altrove che si delinea di minuto in minuto sotto gli occhi dello spettatore. Ogni quadro musicale guida i sei danzatori dando a ciascuno pochi tratti che ne marcano i caratteri, mentre azioni strettamente connesse provocano reazioni a catena delineando panorami sempre più meditabondi ed eterei.
Dal 7 al 10 ottobre attraversa il Festival, come da tradizione, Nuove Traiettorie, percorso formativo del NetworkAnticorpi XLchesi concretizza nell’offerta di borse di studio per la partecipazione a un programma di incontri teorici, pratici e a momenti di confronto e scambio con docenti, tutor, artisti e artiste finalizzati alla comprensione delle dinamiche complesse del sistema danza, al fine di supportare la crescita personale e artistica dei/delle partecipanti.
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