La campagna elettorale infiamma e i candidati si confrontano sui programmi.
Parlano di tanti argomenti ma non abbiamo sentito ad oggi affrontare da nessuno un tema a noi caro: quello della sicurezza stradale, né abbiamo letto proposte specifiche nei programmi dei partiti.
Peccato che nessuno di loro pensi a come ridurre la prima causa di morte dei nostri giovani e portarla a livello dei migliori paesi Europei dimezzandola.
Oppure pensi ad abbattere quei 30 miliardi di Euro che ogni anno buttiamo via a causa della violenza stradale. Potremmo eliminare l’IMU sulla prima casa riducendo del 15% questo spreco. Non stiamo sognando, tutto questo è possibile, dato che almeno una decina di paesi in Europa sono più bravi di noi e riescono a farlo.
Allora ci proviamo noi dell’ASAPS a stimolare i potenziali leader chiedendo loro, prima delle elezioni, di sottoscrivere un’agenda per la sicurezza stradale. 10 cose da fare per il nuovo governo e il nuovo Parlamento.
Partendo dalla creazione di un’agenzia interministeriale sul modello di quella francese che faccia lavorare insieme ministeri, forze di Polizia e associazioni di cittadini e che sviluppi e porti avanti un piano per la sicurezza stradale con obiettivi e misure.
Data l’importanza della posta in palio e il carattere interdisciplinare chiediamo che tale agenzia venga guidata dal nuovo capo del governo.
Che, lo sappiamo tutti, l’insicurezza stradale costa al paese 11 morti e 800 feriti al giorno: un danno economico che non è rappresentato solo da una spesa diretta sostenuta dalla società, ma è la quantificazione economica degli oneri che, a diverso titolo, gravano sulla collettività a seguito delle conseguenze causate da un incidente stradale, compresi dolore, sofferenza e perdita di vita o di aspettativa di essa, mancata produttività della persona deceduta o ferita, danno morale e costi medi sanitari, danni alle cose e spese processuali.
L’agenzia dovrebbe definire un piano triennale e finanziarlo coi proventi delle multe, in maniera tale da potersi sviluppare e migliorare autonomamente.
Il richiesto incremento delle pattuglie, almeno del 20%, consentirebbe di contestare le violazioni su cui l’elettronica non incide e che, invece, sono spesso comportamenti ad alta letalità, ma l’ASAPS non si ferma qui e guarda alle tasche degli utenti della strada: interrompere il biennale aumento delle sanzioni se si abbassa la mortalità annua di una percentuale almeno pari alla media europea e recuperare il “tesoretto” rappresentato dalle migliaia di contravvenzioni elevate in danno di conducenti stranieri che, invece, sfuggono a notifica e riscossione. Incremento quantitativo e qualitativo dei controlli ai veicoli pesanti.
Approvazione della proposta di omicidio stradale, sconti del 20-30% per la riscossione immediata delle sanzioni, aumento dei controlli sulle ebbrezze, obbligo per i comuni (o consorzi di comuni) con più di 5 mila abitanti o più di 5 agenti in servizio di dotarsi di etilometri e narcotest, destinazione dei proventi delle violazioni agli articoli 186 e 187 contestate dalle Polizie Locali direttamente alle casse dei comuni o province, educazione stradale certa e continua, sono tutte proposte che il nuovo governo dovrebbe affrontare.
In fondo stiamo suggerendo una modalità per far crescere il paese (ridurre la mortalità e l’invalidità dei giovani) e per ridurre le tasse. Per quale ragione il capo del governo non dovrebbe essere in prima linea?
Giordano Biserni
LE 10 PROPOSTE DI ASAPS ALLE FORZE POLITICHE
1. Creazione di un’agenzia interministeriale, sul modello francese (Comitato Interministeriale della Sicurezza Stradale) e spagnolo (Direzione Generale del Traffico) responsabile per la sicurezza stradale in Italia con l’obiettivo di coordinare e rendere responsabili le varie autorità coinvolte incluso le forze di polizia. Tale autorità dovrebbe essere indipendente e riportare idealmente al capo del Governo, in quanto ogni sua determinazione, proprio perché assunta in un consesso di grande e trasparente concertazione, dovrebbe potersi tramutare in norma e applicazione.
Dovrebbero far parte dell’agenzia:
i) i ministeri dell’Interno, della Giustizia, delle Infrastrutture e Trasporti, della Sanità e della Pubblica Istruzione;
ii) le polizie dello Stato e quelle locali, i Vigili del Fuoco e i sanitari (118 e servizi connessi, anche per il supporto psicologico);
iii) le associazioni, comprese quelle di categoria.
Ogni azione dovrebbe essere attentamente pianificata, messa in pratica come test in aree limitate e poi, una volta provata, applicata in maniera massiccia.
Gli obiettivi:
Definire un piano triennale per la sicurezza stradale in Italia
Assicurare che tale piano sia completamente finanziato anche attraverso i proventi delle multe
Stabilire un sistema di raccolta dei dati e dei sistemi di sorveglianza atti a comprendere a pieno il fenomeno e di conseguenza a definire azioni efficaci
Definire obiettivi annui di vite umane da salvare, per gruppi di utenti della strada e per regioni geografiche
Supportare l’intensificazione dei controlli e coordinare le campagne di sensibilizzazione
Promuovere il miglioramento della qualità delle statistiche degli incidenti stradali (ad esempio, distinzione tra feriti gravi e non, presenza di alcol, piraterie ecc.)
Approntare lo sviluppo degli indicatori dell’incidentalità stradale anche in chiave locale
Valutare continuamente i dati della contravvenzionalità e il funzionamento delle leggi
Identificare le categorie dei conducenti e dei passeggeri a rischio (esempio, evoluzione delle stragi del sabato sera)
2. Incremento del 20% pattuglie in divisa sulla strada per contestazioni infrazioni come: mancato uso cinture, uso del cellulare alla guida, mancato utilizzo indicatori di direzione, pneumatici irregolari, tempi di guida ecc. con la comunicazione semestrale del numero complessivo delle pattuglie impiegate da tutte le forze di polizia in attività di vigilanza stradale. Incentivazione controlli sulla regolarità dei veicoli pesanti in particolare stranieri e attivazione di una polizia dei trasporti in seno alla Polizia Stradale e alle altre polizie, presso il CAPS di Cesena.
3. Approvazione proposta Omicidio stradale e attivazione di specifiche campagne informative e dissuasive contro la Pirateria stradale, contro l’aggressività alla guida e aggressività contro gli agenti, contro l’uso di alcol e droghe e incremento delle sanzioni specifiche in relazione alla nuova figura dell’ Omicidio stradale. Introduzione dell’obbligo di sentire il parere della parte civile per l’applicazione del patteggiamento per ogni caso di Omicidio stradale.
4. Riforma CdS con semplificazione infrazioni e riferimento in via principale alle norme di comportamento. Sconto del 20-30% per sanzioni CdS per pagamento cash (carta di credito, bancomat ecc) o entro 5 giorni dalla contestazione. Il pagamento immediato farebbe risparmiare costi immensi all’amministrazione e riporterebbe uomini in strada. Dotazione del Pos alle pattuglie.
5. Incremento controlli con etilometro per raggiungere almeno la quota 3 milioni di verifiche l’anno con censimento del numero dei controlli delle singole forze di polizia (siamo fermi sotto quota due milioni). Inoltre, introdurre l’obbligo per i comuni (o consorzi di comuni) con più di 5 mila abitanti o più di 5 agenti in servizio di dotarsi di etilometri e precursori e narcotest. Destinazione dei proventi delle violazioni agli articoli 186 e 187 contestate dalle Polizie Locali direttamente alle casse dei comuni o province. In questo contesto di lotta alle ebbrezze, prevedere l’avvio sistematico delle prove Narcotest su strada, con ritiro immediato patente per i positivi e controverifica presso laboratori sanitari con l’obiettivo iniziale di almeno 500.000 controlli l’anno. Prevedere poi la certificazione in dettaglio della destinazione dei proventi delle sanzioni stradali ai sensi dell’art.208 CdS da parte delle amministrazioni statali e locali, con relativi tagli nelle assegnazioni statali per quegli enti locali o ministeri che omettono di comunicare la destinazione delle sanzioni.
6. Ripristino conteggio incidenti alcol e narco correlati nelle statistiche Istat, con specifica suddivisione tra feriti e feriti gravi. Inoltre verifica raccolta dati incidenti stradali con sistemi di riscontro con enti e associazioni competenti e di dimostrata esperienza. Con l’obiettivo della pubblicazione immediata dei dati che siano integrati con quelli delle Polizie Locali (che rilevano il 65% degli incidenti).
7. Verifica quantità contestazioni delle sanzioni a distanza ed estensione sistema controllo velocità con Tutor a tutte le autostrade e superstrade nazionali. Tutto il ricavo delle sanzioni dovrà andare all’ente proprietario della strada ai fini del miglioramento della struttura stradale e per il potenziamento dei sistemi destinati al miglioramento della sicurezza sulle strade e all’attività delle forze di polizia per il controllo stradale. Attivazione di un sistema per la notificazione differita ai veicoli con targa straniera che hanno commesso violazioni sul territorio nazionale, con l’istituzione di una banca dati delle violazioni al CdS dei veicoli stranieri, non notificate o comunque non riscosse entro i 3 anni precedenti. Sistema di controllo e verifica anche a distanza della copertura assicurativa di un veicolo con l’attivazione delle procedure già previste e di ulteriori sistemi di contrasto. Sanzioni più severe per chi circola senza assicurazione. Confisca dei veicoli per chi circola con falsa assicurazione.
8. Previsione del congelamento degli aumenti biennali delle sanzioni del CdS se nel biennio precedente il numero degli incidenti e delle vittime della strada è diminuito per una percentuale pari o superiore alla media europea.
9. Istituzione di una commissione mista (assicuratori, associazioni consumatori e associazioni vittime della strada ecc.) per verifica del Fondo di garanzia delle vittime della strada in conseguenza delle liquidazioni di incidenti dovuti a piraterie stradali e delle “scoperture” assicurative.
10. Educazione stradale obbligatoria per tutte le scuole dalle elementari alle superiori con pacchetti di ore differenziati per quantità e materia.
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