Il sogno del Porto dei Poeti

Quest’anno ‘Il Porto dei Poeti’, festival di teatro e poesia alla sua sesta edizione, renderà omaggio a Roberto Roversi, poeta e scrittore scomparso l’anno scorso a Bologna.
La manifestazione che si svolge nel periodo compreso fra il 25 maggio e 15 giugno, creazione di Walter Valeri e Stefano Simoncelli, è diventata l’immancabile appuntamento di fine primavera e quest’anno l’evento sarà ancora più itinerante del solito, avendo in programma tappe non solo in territorio romagnolo, ma anche a Urbino e Venezia. Fra le presenze internazionali di spicco delle passate edizioni quelli di Sam Cornish (USA) Louise Halfe (Canada) Tadashi Kondo (Giappone) David Castillo (Spagna) Pol Hoste (Belgio) Klaus Johannes Thies (Germania) Julio Monteiro Martins (Brasile).

Walter Valeri e Sam Cornish

Walter Valeri e Sam Cornish

Il festival declina teatro, poesia, letteratura e musica in proteiche espressioni e riflessioni, a conferma della sua sostanziale ecletticità artistica; gli organizzatori si sono impegnati a dare voce a un plurilinguismo poetico attraverso le testimonianze e interventi di numerosi ospiti internazionali e non, incluso alcuni poeti dialettali. Secondo Valeri, ‘Il dialetto è tutt’oggi una presenza permanente e vitale nella poesia italiana’. Basta pensare a Raffaello Baldini, Tonino Guerra, Nino Pedretti, Giovanni Nadiani o la giovane santarcangiolese Annalisa Teodorani, tanto per citarne alcuni. Lo stesso P.P.Pasolini ha iniziato e concluso la sua opera poetica usando il dialetto friulano”.
Nonostante questo caleidoscopico panorama, esiste un filo rosso che compatta la manifestazione e consiste nella solidità della sua missione. Si tratta di testimoniare la necessità per l’uomo di abitare un territorio utopico, fatto di sogni e speranze, al di là dell’ordinario quotidiano. Si sa, lo iato tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere può essere profondo, critico e spaventoso; ergo, per Il Porto dei Poeti, l’arte è prezioso aiuto all’uomo che vuole esprimersi con lealtà e sincerità, sondando e criticando il territorio in cui si combatte per la propria identità, come individuo, come gruppo.
‘È la funzione della poesia, da sempre’, racconta Valeri. ‘La nostra regione ha sempre dato uno straordinario contributo alla poesia. Sia italiana che europea. Non è una questione di ottuso campanilismo. È un dato di fatto. Basta pensare a Pascoli, Campana, Moretti o Bertolucci. Fra le poetesse contemporanee, Rosita Copioli e Mariangela Gualtieri. Non me ne vogliano gli/le assenti. Siamo in presenza di una vera e propria cultura poetica. Una straordinaria fioritura, capillarmente diffusa su tutto il territorio.’

Foto di Gruppo sul Porto

Foto di Gruppo sul Porto

Gli autori del Festival hanno voluto dare nuovamente voce all’urgenza che contraddistinse la rivista ‘Il Porto’, fondata sempre da Valeri e Simoncelli (assieme a Ferruccio Benzoni) negli anni Settanta a Cesenatico. Ora, però, il fare cultura in provincia, questo era l’obiettivo della rivista, deve essere contemporaneizzato per avere senso, spessore e risonanza d’azione: ‘Anche l’espressione del fare cultura in provincia purtroppo in piena età telematica non ha più senso. E’ una sontuosa rovina. Un’utile menzogna per non vedere’.
Come si diceva, tra i vari eventi già programmati, quest’anno ‘Il Porto dei Poeti’ vuole rendere uno speciale omaggio a Roberto Roversi, un uomo, un poeta, un paroliere, a tratti provocatorio, a tratti romantico, e lo farà con una lettura presso il Museo San Domenico di Forlì, domenica 26 maggio alle ore 16.30.
Le musiche di Stefano Fariselli accompagneranno le letture degli stessi Valeri e Simoncelli, affiancati da Giovanni Nadiani e Giancarlo Sissa; tutti traduttori, poeti, scrittori e docenti universitari che interpretano il testo poetico di Roversi ‘L’Italia sepolta sotto la neve’.
Valeri racconta in dettaglio: ‘Accoglieremo personalmente il pubblico all’ingresso del San Domenico. Assieme a Fariselli che improvviserà brani musicali concepiti per l’occasione. Ogni poeta leggerà una breve poesia di Roversi. Quindi, sempre al suono del sassofono, accompagneremo il pubblico all’interno del Chiostro, lo splendido cortile interno del Museo, dove ad attenderlo saranno Francesca Fantini, Silvia Dall’Ara, Elena Agnelli , tre attrici della compagnia Grandi Manovre dirette da Loretta Giovannetti. Leggeranno in forma drammatica i versi di Roversi tratti dalla sua ultima raccolta ‘L’Italia sepolta sotto la neve’. Ci tenevo che fossero tre donne a leggere nella città di Iris Versari i versi di un poeta partigiano che, nell’immediato dopo-guerra, ha scritto: “pagarono le donne con la vita/la breve età felice/ed i neri capelli”, in quella sua straordinaria raccolta che è ‘Dopo Campoformio’.

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Elena Dolcini

Sono nata a Forlì 31 anni fa; dopo la laurea ho viaggiato molto, una passione che continuo a coltivare. Mi interesso di filosofia e arte, due argomenti di cui mi piace parlare, discutere e scrivere. Dedico questo blog a temi che possano attivare un dibattito, nella speranza di creare un ponte tra un pubblico locale e uno più vasto.