Il lupo e il gatto selvatico al centro delle ricerche del Parco della Vena del gesso

Sic, il lupo che commosse la Romagna http://www.greenme.it/informarsi/animali/7555-sic-il-lupo-che-commosse-la-romagna-corre-lontano-ha-varcato-gli-appennini-e-si-trova-in-toscana

Sic, il lupo che commosse la Romagna http://www.greenme.it/informarsi/animali/7555-sic-il-lupo-che-commosse-la-romagna-corre-lontano-ha-varcato-gli-appennini-e-si-trova-in-toscana

Dal 2009, anno di costituzione dell’Ente di gestione, il Parco regionale della Vena del Gesso ha progettato e realizzato una capillare ricerca sulla distribuzione e consistenza di alcune specie di mammiferi di interesse conservazionistico e gestionale del proprio territorio.

La ricerca non è stata ideata e condotta come un’indagine fine a se stessa, ma come una “ricerca applicata”, finalizzata, cioè, ad ottenere risultati utilizzabili in campo gestionale.

In particolare, sono stati oggetto di monitoraggio il lupo e il gatto selvatico in quanto specie rigorosamente protette dalle direttive europee e dalle leggi nazionali ed il cinghiale e il capriolo in quanto specie potenzialmente causa di danno agli agricoltori ed oggetto di eventuali piani di controllo. I preziosi risultati acquisiti con la ricerca sono la base conoscitiva fondamentale senza la quale il risarcimento dei danni o l’elaborazione di piani di controllo poi approvati dalla Autorità Nazionali preposte sarebbero attività impossibili.

Grazie a queste informazioni l’Ente ha potuto approvare già a marzo un proprio atto di indirizzo che permette di indennizzare gli agricoltori presso i quali la ricerca ha dimostrato la costante presenza del lupo, anche in assenza del ritrovamento delle carcasse. Contrariamente, la legge regionale in materia, stabilisce la possibilità di liquidare l’indennizzo esclusivamente in seguito al ritrovamento degli animali predati, che spesso risulta impossibile in aree accidentate e con elevata copertura vegetale come la Vena del Gesso.

Inoltre, i dati forniti dalle ricerche condotte dal personale del Parco hanno permesso di elaborare una proposta di piano di controllo per il cinghiale, attualmente al vaglio delle Amministrazioni Provinciali, per contenere il numero di questa specie, che localmente causa danni elevati alle colture. È evidente che senza i dati di presenza non sarebbe stato possibile elaborare il piano. Da rilevare, inoltre, il fatto che il Parco indennizza tali danni agli agricoltori riconoscendo il 100% del danno subito e li liquida in tempi brevissimi.

I dati raccolti, infine, vengono impiegati per promuovere dal punto di vista turistico il territorio della Vena del Gesso, le sue strutture ricettive e le aziende agricole. Per fare un esempio concreto, la serata dedicata lo scorso 13 luglio alla presenza del lupo nel territorio del Parco, ha attirato ben 48 persone presso il centro visite Ca’ Carné, che hanno cenato presso il Rifugio degustando proprio i prodotti delle Aziende agricole del territorio del Parco. L’impiego delle informazioni e delle immagini ricavate nel corso della ricerca arricchisce così di valore i dati stessi, che oltre ad essere necessari per legge ad elaborare gli strumenti di gestione dell’area protetta, trovano un prezioso utilizzo anche strumento di promozione.

Inoltre, l’Ente di gestione sta svolgendo altre attività per il coinvolgimento delle Aziende agricole e la valorizzazione della straordinaria agricoltura tipica della Vena del Gesso..

È stato approvato un protocollo d’intesa con gli Agriturismi, per svolgere attività comuni di promozione e ad accrescere l’offerta ricettiva delle strutture agrituristiche; tutti gli “Agriturismi del Parco” sono dotati di un proprio pannello informativo personalizzato, vengono riforniti regolarmente del materiale promozionale e conoscitivo del Parco e sono presenti nelle pagine Web del Parco della Vena del Gesso e di Parks.it (il seguitissimo portale dei Parchi italiani).

Un altro protocollo d’intesa con le Aziende Agricole è finalizzato a valorizzare i prodotti del territorio, garantendone la provenienza e promuovendo l’organizzazione di eventi per la diffusione della conoscenza di questi prodotti; inoltre, ha come obiettivo la costituzione di un “Mercato dei prodotti agricoli del Parco”, riconoscibile e ben connotato, da allestire presso i mercati comunali o i cosiddetti “mercati del contadino” sia a livello locale, sia nelle principali città della Romagna.

Poiché molto altro si potrebbe fare, l’Ente di gestione auspica per il futuro una sempre maggiore collaborazione delle Associazioni di categoria.

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