Per un excursus tra gli eventi più significativi della scena culturale contemporanea in Romagna delle prossime due settimane questa volta iniziamo da Ravaldino in Monte, in provincia di Forlì, a due passi da Meldola.
Sabato 28 febbraio alle 22.30 l’Area Sismica – che in questa stagione festeggia i 25 anni di attività – ospita il concerto dei Truth in the Abstract Blues, progetto che il grande chitarrista e cantante inglese Mike Cooper ha allestito insieme a Roberto Bellatalla (contrabbasso) e Fabrizio Spera (batteria), e che vede come specialissimo ospite Geoff Hawkins ai sassofoni.
Artista visivo e filmmaker, Cooper negli anni ’60 è stato il pioniere del cosiddetto “British Blues Boom”, suonando con leggende quali Howlin’ Wolf, John Lee Hooker e Jimmy Reed. Successivamente è entrato in contatto con l’ambiente free jazz sudafricano, collaborando con Dudu Pakwana, Louis Maholo e Mongezi Feza. Con Lol Coxhill e Roger Turner ha dato vita ai The Recedents e la sua passione per le culture del Pacifico (è anche collezionista di camice hawaiane…) lo ha portato alla creazione degli Uptown Hawaiians.
All’Area Sismica Cooper porta un progetto che è una metafora della sua arte, ossia un collettivo di improvvisatori superlativi che operano intorno a temi country-blues rilocalizzati in un free-jazz in cui tutti i membri sono liberi di esplorare il loro potenziale distanziandosi dalle restrizioni di stile e di cliché.
A Rimini, invece, mercoledì 4 marzo alle 21 va in scena al Teatro Novelli “Ballata di uomini e cani”, che Marco Paolini dedica a Jack London.
«A lui devo una parte del mio immaginario di ragazzo, ma Jack non è uno scrittore per ragazzi. È un testimone, si schiera, si compromette, quello che fa entra in contraddittorio con quello che pensa».
Così Paolini spiega la scelta di mettere in scena uno spettacolo solo all’apparenza lontano dal teatro civile cui ci ha abituato. In realtà si tratta sempre di un viaggio nella natura umana che racconta, con l’usuale inossidabile e incantatrice arte affabulatoria, di avventura e libertà, di paesaggi selvaggi, di vita e di morte, di uomini e cani coprotagonisti nel loro leggendario rapporto.
A Ravenna, da venerdì 6 a domenica 8 marzo, sarà infine possibile visitare all’Almagià la quinta edizione di Fahrenheit 39, festival di ricerca e design nell’editoria in Italia, curato dall’associazione culturale Strativari.
Si tratta davvero di un’occasione unica per vedere libri che non si vedranno mai da nessun’altra parte e per avere testimonianze dirette di esperienze da tutta Europa e da tutta Italia.
Durante la tre giorni si potrà visitare la mostra – che in questa edizione si apre al contributo di quattro importanti scuole europee (che partecipano con trenta produzioni ciascuna) – e seguire le conferenze di sabato 7 degli ospiti stranieri, tre interventi che verteranno intorno ad altrettanti i temi. Si parte dal “Post Digital Publishing” (editoria post digitale) con Manuel Schmalstieg; l’intervento del tedesco Manuel Raeder si svilupperà invece oscillando tra le due sfumature del suo lavoro di designer: la progettazione di libri e la progettazione di spazi e allestimenti destinati alla loro esposizione. Infine gli olandesi Rob Hamelijnck e Nienke Terpsma porteranno l’esempio del caso editoriale creato dalla loro rivista “Fucking Good Art,” ossia un progetto editoriale itinerante. Il programma dettagliato e tutte le info sono su www.fahrenheit39.com.
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