intervento di Alberto Bellini, dal blog “Modelli di Transizione”
“Il nome di Eataly nasce dalla fusione di due parole: EAT, cioè ‘mangiare’ in inglese, e ITALY, Italia. Eataly infatti è Mangiare Italiano, ma non soltanto cibo italiano […].
Il più grande obiettivo di Eataly è dimostrare come i prodotti di alta qualità possano essere a disposizione di tutti: facilmente reperibili e a prezzi sostenibili, ma non solo. Eataly vuole comunicare i volti, i metodi produttivi e la storia delle persone e delle aziende che fanno gli ‘alti cibi’ che costituiscono il meglio dell’enogastronomia italiana […].
Fin dalla sua nascita, con l’apertura nel 2007 del primo punto vendita a Torino, Eataly ha proposto il meglio delle produzioni artigianali a prezzi ragionevoli grazie alla creazione di un rapporto diretto fra produttore e distributore, e ispirandosi a parole chiave come sostenibilità, responsabilità e condivisione” (http://www.eataly.net/it_it/chi-siamo/eataly).
Eataly Forlì è una grande opportunità per la Romagna e per la nostra città. La cultura eno-gastronomica è un valore aggiunto per i romagnoli e per i forlivesi, che su questi temi hanno basato una parte rilevante delle propria attività sociale ed economica. Vedere il “cittadone” diventare il centro romagnolo della cultura del cibo (in tutte le sue accezioni) è un punto di partenza e non di arrivo. Un’opportunità per la quale dobbiamo ringraziare gli imprenditori Farinetti e Silvestrini e la nostra Fondazione.
L’ispirazione dell’azienda ai valori di sostenibilità, responsabilità e condivisione – tre parole molto importanti per la mia idea di società e di sviluppo – è una chiave di lettura del successo internazionale dell’azienda. Eataly è riuscita a trasmettere a tutti questi valori con il linguaggio universale del cibo. Eataly è la dimostrazione che il conflitto tra occupazione, sviluppo economico da una parte; tutela del territorio e dell’ambiente dall’altra, è una percezione errata. Anzi, ogni iniziativa economica, che metta in primo piano sostenibilità e responsabilità ambientale, è destinata, più facilmente, al successo.
Con sorpresa e soddisfazione ho visto che il tema della mobilità è stato messo al centro di questa importante iniziativa.
La sorpresa nasce dal fatto che il collegamento tra Eataly, la città e il suo centro storico, non si può ridurre alla domanda: auto in piazza sì o no.
La soddisfazione è legata alla consapevolezza che la mobilità è una chiave straordinaria per lo sviluppo economico, sociale (e naturalmente) ambientale della città e del suo centro storico. La mobilità è uno straordinario strumento di trasformazione sociale e incide in maniera diretta nella nostra vita quotidiana. La tangenziale, ad esempio, ha regalato a tutti noi almeno dieci minuti in più al giorno, perché è tale la riduzione media dei tempi di collegamento tra una parte e l’altra della città. Dieci minuti al giorno sono un patrimonio importante da utilizzare con responsabilità e spirito di coesione.
A mio parere, abbiamo oggi una straordinaria opportunità per ripensare il cuore della città, realizzando un salotto pregiato, dove arredo urbano, verde e aree pedonali sono gli ingredienti, iniziando da Piazza Saffi e dalle aree ad essa adiacenti.
La mobilità, deve ritornare a essere strumento e non obiettivo dei trasferimenti delle persone, una trasformazione che si realizza nella consapevolezza che non possiamo consentire a ciascuno di noi di arrivare con automobili nel punto di destinazione, perché questo, oltre a essere impossibile, limiterebbe la gioia e la qualità del salotto.
Farinetti ieri ha chiesto al sindaco, al sottoscritto, e alla Giunta di osare, di aver coraggio e di realizzare innovazioni. Personalmente, sono pronto a realizzare una rivoluzione della mobilità, costruendo e arredando il salotto del centro storico, e lo vorrei fare rispettando i principi di Eataly: condivisione, responsabilità e sostenibilità.
Entro la primavera, sarà presentato il progetto dell’amministrazione, saremo felici di condividerlo in maniera aperta e trasparente, con gli imprenditori, con le associazioni economiche, ambientaliste, con i sindacati e con i cittadini.
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