Ci furono anche cinque vittime del ravennate 35 anni fa nella strage del 2 agosto alla Stazione di Bologna.
Tutte molto giovani: Antonella Ceci 19 anni, Angela Marino 23 anni, Leo Luca Marino 24 anni, Domenica Marino 26 anni, tutti residenti a Ravenna, mentre Vincenzo Lanconelli, 51 anni, era residente a Bagnacavallo.
Il 2 agosto 1980, alle ore 10.25, una bomba esplose nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna.
Lo scoppio fu violentissimo, provocò il crollo delle strutture sovrastanti le sale d’aspetto di prima e seconda classe dove si trovavano gli uffici dell’azienda di ristorazione Cigar e di circa 30 metri di pensilina. L’esplosione investì anche il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario. Il soffio arroventato prodotto da una miscela di tritolo e T4 cancellò i destini di persone provenienti da 50 città diverse italiane e straniere. Il bilancio finale fu di 85 morti e 200 feriti.
Una delle vittime più giovani romagnole (in tutto furono 6, c’era anche una riminese, Flavia Casadei, appena maggiorenne) Antonella Ceci è morta assieme al fidanzato, Luca Marino e alle due sorelle del suo ragazzo.
Vincenzo Lanconelli era nato a Cotignola. Laureato in Economia e Commercio, era da poco in pensione: era stato Ispettore del lavoro, presso l’Ispettorato del Lavoro di Forlì; da ultimo, prima del pensionamento, copriva l’incarico di Segretario dell’Ispettorato del Lavoro di Ravenna. In quel tragico, sciagurato 2 agosto, si trovava nella sala d’aspetto di Bologna, in attesa della coincidenza per recarsi a Verona, ove alla sera avrebbe assistito ad uno spettacolo lirico all’Arena.
(articolo apparso sul numero di luglio/agosto 2015 della Romagna Cooperativa)
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