Riqualificazione urbana e consumo zero del territorio. Ormai sono questi i mantra delle politiche urbanistiche. Ancora non c’è niente di certo è tanto meno di ufficiale. Ma l’impressione è che questi saranno gli elementi portanti del piano urbanistico della Regione e del nuovo Prg di Cesena. I due progetti viaggiano di pari passo. Cesena al nuovo piano strutturale lavora da tempo. Orazio Moretti, assessore incaricato di redigerlo, ha le idee molto chiare. Ma prima di mettere il tutto nero su bianco attende che sia presentato il piano urbanistico regionale. L’approvazione della giunta dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno.
In linea di massima Moretti i contenuti li conosce già. Ha partecipato a più di una riunione operativa.
E si può già dare per scontato che la base di entrambi i piani sarà il consumo zero del territorio e la riqualificazione urbana. È da tempo che se ne parla. Ma la conferma, se ancora ce ne era bisogno, è arrivata nel corso della presentazione del sede cesenate di Formula Ambiente, struttura progettata da Edoardo Preger nel pieno rispetto dell’ecosostenibilità e della riqualificazione.
Alla cerimonia erano presenti Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, e Stefano Bonaccini, presidente della Regione. Entrambi, nel loro intervento, hanno sottolineato la necessità di predisporre dei piani urbanistici che non prevedano nuove costruzioni. “La vera sfida – ha detto Bonaccini – sarà la riqualificazione urbana”.
Musica per le orecchie di Lucchi che, in precedenza, aveva toccato gli stessi tasti. Entrambi hanno garantito che non si erano messi d’accordo, ma il dubbio rimane. Ma per Paolo Lucchi la vera soddisfazione è un’altra: Bonaccini, di fatto, ha certificato la bontà del piano strutturale al quale Cesena lavora da diversi anni e che non prevederà nuove aree. Né per il residenziale e tanto meno per il produttivo. L’unica concessione sarà per il terreno sul quale dovrà sorgere il nuovo ospedale.
Per il resto si punterà sulla riqualificazione urbana. E a Cesena c’è ne è tanta da fare. Ci sono zone, come la Fiorita oppure il Campino (San Rocco), che ormai sono datate e ci sarebbe, comunque, la necessità di intervenire.
È chiaro, una riqualificazione urbana deve passare attraverso un incentivo sugli indici di edificabilità. Va da se che una casa ad uno o, massimo, due piani non potrà diventare un albero di trenta piani. Ma un minimo di disponibilità sarà necessaria. Ma di questo Orazio Moretti, assessore capace e di buon senso, ne è consapevole.
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