È legittimo chiedersi se l’ampliamento potrà avere degli effetti negativi sulla struttura commerciale di Cesena. Secondo l’Iscom – il centro studi di Confcommercio – l'impatto sarà minimo
Nuova vita per il centro Montefiore di Cesena. A dieci anni dall’inaugurazione Cia-Conad ha presentato un piano che prevede un investimento complessivo di circa quaranta milioni di euro. Cresceranno numero di negozi, superficie commerciale e posti di lavoro. Calcolate, a regime, un centinaio di nuove assunzioni. Il progetto è firmato dall’architetto Delio Corbara.
Le linee guida prevedono che il superstore Conad passi da 2.500 a 4.000 metri e siano costruite tre nuove medie superfici non alimentari, una nuova area di ristorazione e alcuni negozi di vicinato. Nel complesso i punti vendita diventeranno trentacinque. Adesso sono ventiquattro.
Lo strumento urbanistico utilizzato è l’accordo di programma per la costruzione di una nuova caserma dei carabinieri. Un edificio che costerà circa 5,5 milioni di euro che sarà ceduto gratuitamente al Comune che, poi, ne ricaverà un affitto di circa duecentomila mila euro all’anno.
Ad oggi l’inaugurazione è prevista per il Natale 2018.
Si tratta, senza dubbio, di un’operazione interessante e per certi versi necessaria. Dopo due lustri la struttura doveva essere rinnovata per poter stare al passo in un settore dove l’innovazione è continua.
Nello stesso tempo, però, è innegabile che è legittimo chiedersi se l’ampliamento potrà avere degli effetti negativi sulla struttura commerciale di Cesena. Secondo l’Iscom sarà minimo. E quella è anche l’impressione generale. Va da se che il centro storico ne avrebbe fatto volentieri a meno di questo aumento di superficie. Però, va detto, i problemi potrebbero essere elevati alla massima potenza se il Montefiore fosse l’unico centro commerciale. Invece è solo uno di un’offerta molto ampia.
Inoltre sono sempre dell’idea che Montefiore, Lungosavio e centro storico abbiano le caratteristiche per essere complementari. Assieme possono garantire quella offerta in grado di battere la concorrenza di strutture molto più grandi. Tipo l’Iper di Savignano o le Befane di Rimini. Colossi con più di cento attività commerciali a testa.
Per farlo serve però un ulteriore scatto in avanti da parte del centro storico che ha delle potenzialità ancora parzialmente inespresse. Per come è strutturato e con le sue 491 attività commerciali (nove in meno rispetto al 2011) ha tutte le condizioni per essere considerato un centro commerciale a cielo aperto. Per diventarlo a tutti gli effetti però servono due elementi: un magnete e una visione d’insieme.
Il primo potrebbe diventarlo piazza della Libertà se vi nasceranno iniziative. L’unità di vedute ancora non c’è. Ma un grosso aiuto potrebbe venire dall’operazione Montefiore. La caserma dei carabinieri porterà duecentomila euro all’anno nella casse del Comune che si è impegnato a reinvestire proprio nella rete commerciale. È un’opportunità che non può essere sprecata. Adesso servono idee e unità. Inoltre non guasterebbe un ragionamento sugli orari e i giorni di apertura.
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