Il dato emerso nel corso di un convegno organizzato dalla Cisl Emilia Romagna
I residenti stranieri rappresentano il dodici per cento della popolazione della regione, per lo più di tratta di persone fortemente radicate, visto che il 65,1 per cento ha un permesso di lungo periodo. I dati sono stati comunicati nel corso di un convegno organizzato a Bologna dalla Cisl regionale. Il processo di stabilizzazione, scrive il Corriere Romagna, è provato anche da un numero ingente di acquisizioni di cittadinanza (circa centomila negli ultimi dieci anni) e un’alta percentuale di bambini stranieri (il 15,6 degli alunni che frequentano le scuole dei vari ordini, di cui il 60,7 per cento nati in Italia). Secondo lo studio della Cisl i circa cinque milioni di stranieri che vivono in Italia generano l’8,8 per cento del Pil.
In Emilia Romagna (dati Istat 2015) risultano occupate circa 248 mila stranieri, il 12,9 per cento del totale. Oltre i due terzi degli occupati ha meno di quarantacinque anni. Il 25,8 per cento lavora nell’industria e il 55,1 nei servizi. Ma c’è differenza fra i due sessi. Oltre il settanta per cento degli uomini lavora tra l’industria (37 per cento) e i servizi (33,9 per cento). Invece l’80,5 per cento delle donne opera nei servizi. Altro dato emerso è che tra il personale domestico l’85,2 per cento è straniero, percentuale praticamente identica per maschi e femmine.
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