Una fotografia dello stato delle cose a quasi due anni dal voto. Intanto Gabriele Borghetti ha annunciato il suo ritorno
Fra poco meno di due anni si voterà. Cercare ora di immaginarsi come sarà composto il futuro Consiglio comunale può sembrare un inutile esercizio mentale. Ma in un momento di stanca della politica cittadina (situazione inevitabile in agosto) si può anche fare.
Più che altro si tratta del tentativo di cercare di capire e cristallizzare l’attuale situazione della politica cesenate. Non è però detto nella tarda primavera del 2019 gli schemi saranno gli stessi. Anche se è immaginabile che gli assomiglieranno molto.
Per prima cosa è presumibile che il nuovo Consiglio comunale sarà molto più frammentato di quello attuale. Nel senso che ci saranno più forze politiche. Poi bisognerà capire quali saranno le alleanze.
Chi ci sarà certamente sarà il Pd. I maggiorenti nazionali stanno facendo di tutto per frantumarlo, ma non credo ci riusciranno. Per lo meno in questo lasso di tempo.
Certa anche la presenza di Forza Italia e 5Stelle. Ritengo che ci sarà anche “Cesena siamo noi”. Non c’è niente che faccia pensare ad una sua flessione. Anzi, è più probabile un incremento. Scontata anche la rappresentanza di Mdp. Il dubbio, almeno per quanto mi riguarda, è relativo al numero dei consiglieri: uno o due?
Poi ci sono una serie di punti interrogativi. Allo stato attuale darei per scontato un ritorno della Lega Nord che potrà contare sul traino nazionale. Potrebbe aiutare presentare una lista con facce nuove. Più difficile pensare che a centrare l’obiettivo del consigliere possa essere Fratelli d’Italia.
Invece potrebbe ottenerlo anche la sinistra. Ma dovrebbe unirsi. Al momento è frastagliata e nessuna delle sigle che la compongono ha la forza per prendere i voti necessari. Un tentativo di avvicinamento c’è stato. Per i futuro si vedrà.
Chi punta a tornare in Consiglio comunale è il Pri. Non sarà facile. Innanzitutto bisognerà capire da che parte starà. Però, al momento, le possibilità maggiori di crescita potrebbero esserci alleandosi con il centrosinistra. In quell’area c’è più spazio nel quale muoversi (non moltissimo, comunque). Dall’altra parte i margini di manovra non sono molti e potrebbero ridursi ulteriormente se il candidato dei 5Stelle sarà Andrea Suzzi Barberini e se, come sembra, la Lega Nord aumenterà i propri consensi.
Poi ci sono i Liberaldemocratici. Per loro vale un pò il discorso fatto per il Pri, formazioni alternative. Ma essendo, al momento, per i Libdem, esclusa un’alleanza col centrosinistra, bisogna ragionare di una loro collocazione nello schieramento opposto dove, come detto, in molti sgomitano. Quindi una crescita potrebbe arrivare lavorando anche sugli scontenti del centro sinistra. Ma anche qui di concorrenza c’è ne comincia ad essere parecchia.
Intanto il quadro politico registra un ritorno: Gabriele Borghetti. Lo ha annunciato su Facebook. Premette che da anni il suo impegno politico “è marginale se non indifferente”. E aggiunge: “Un distacco che mi è servito a cogliere il senso del vero impegno sociale e l’importanza di essere libero e svincolato dalla politica attiva”.
Poi l’affondo: “La piattezza del dibattito locale, la politica ridotta a tattica e posizionamento, le scelte basate sul consenso anziché sul futuro, chiedono un nuovo impegno a chiunque si ritenga ‘libero e forte’. Da questo autunno le mani non le terrò certo in tasca per vantarle pulite”.
Con chi andrà? Per il momento non si sa. Io un’idea ce l’ho. Vedremo. Comunque attenzione: i rientri non sono mai facili.
Questo post è stato letto 161 volte