Servono più divise anche in considerazione del fatto che Cesena è una città più a rischio. In passato si era parlato anche di una stazione dei carabinieri a Pievesestina
La sicurezza è uno dei temi più gettonati del momento. È fuori di dubbio che questo sia un periodo in cui le attività commerciali sono particolarmente prese di mira. Questo però non vuol dire che Cesena non sia una città sicura. Però non è nemmeno un’oasi felice. Come al solito, la verità sta nel mezzo.
Va premesso che Cesena è una città che sarà sempre più a rischio delle altre. Per un motivo molto semplice: l’accessibilità La città Malatestiana è il secondo polo viario della Regione. Viene subito dopo Bologna. Se questo è un vantaggio sotto l’aspetto economico, è uno svantaggio per quanto riguarda l’ordine pubblico.
Ladri o rapinatori sono attratti di più da Cesena per la presenza di molte vie di fuga. Molte di più rispetto ad altre città. Il che fa ritenere (non a me, ma alle forze dell’ordine) che gli autori dei furti non siano residenti in città.
Che fare? Premetto che condivido la proposta di Confesercenti che propone incentivi per la dotazione di sistemi di sicurezza nei negozi. La presenza dell’allarme, ben visibile, è sempre un deterrente importante. L’associazione di categoria poi suggerisce una collaborazione sinergica delle varie Forze dell’Ordine e l’istituzione del numero telefonico unico e centralizzato per tutte le segnalazioni, come già avviene in altre realtà italiane. Anche in questo caso condivido.
Io poi ci aggiungerei più divise. Va da se che la presenza di pattuglie (soprattutto durante la notte) sarebbe un importante deterrente. Del resto Cesena, sotto questo punto di vista, è sempre stata sottodimensionata. Lo è solo in relazione al numero di abitanti. Se poi ci uniamo il fatto che la città è una zona più a rischio per i motivi sopra indicati, ecco che ci rendiamo conto dell’inadeguatezza numerica delle forze dell’ordine.
Non a caso poco meno di venti anni fa l’allora capitano Dominici, comandante della compagnia dei carabinieri, lavorava per l’apertura di una stazione dell’arma nella zona di Pievesestina. L’idea mi piaceva. Indubbiamente avrebbe garantito un maggior presidio del territorio. Non se ne fece niente. C’è chi sostiene che non serve, mentre invece sarebbe più utile un maggior numero di uomini solo per il controllo del territorio, mentre una caserma ne comporterebbe un utilizzo (anche se limitato) per l’aspetto burocratico.
Entrambi aspetti interessanti. Onestamente non saprei cosa scegliere. Se ci fosse probabilità di scelta. Il problema è che non si muove nulla su entrambi i fronti.
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