In Malatestiana presenti tutti i finalisti del Bancarella. Evento di spessore nazionale che da lustro alla città. È questa la strada da percorrere per far crescere Cesena e il centro
Ecco la Cesena che mi piace. È quella che vorrei. Venerdì sera la Malatestiana ha ospitato un evento che potrebbe essere il fiore all’occhiello di qualsiasi città. Nella biblioteca erano presenti tutti i sei autori finalisti del premio Bancarella. Per la verità mancava un’attrice inglese, ma c’era la sua editor.
La serata, ottimamente condotta da Elide Giordani, era prevista in piazza Bufalini. Ma il rischio pioggia ha consigliato di farla all’interno, in una sala stracolma. Pensate come sarebbe stato bello organizzarla in piazza.
L’iniziativa è targata Confesercenti. Ma il merito va ascritto a Maria Luisa Pieri. Solo grazie alla sua determinazione è possibile ottenere simili risultati. Guardate, che avere sullo stesso palco tutti i finalisti del Bancarella non è facile, per niente. Dolores Redondo, ad esempio, è arrivata direttamente dalla Spagna.
Quello che mi dispiace è che l’iniziativa non abbia la giusta eco. Eppure, se vogliamo che Cesena cresca dobbiamo percorrere la strada della qualità. Per qualificare il centro bisogna alzare l’asticella. Non è un obiettivo esageratamente difficile. Però serve professionalità e voglia di mettersi in gioco.
La Confesercenti lo ha fatto. Nei giorni scorsi ha portato l’anteprima del festival del Cibo di strada prima a Cesena e poi a Cesenatico. Ieri sera ha organizzato la serata di gala del Bancarella. In luglio a Cesenatico, assieme a Stefano Tura, organizzerà il premio letterario “Cesenatico noir”. Poi in ottobre riporterà il festival del Cibo di Strada in una versione arricchita e interessante.
Il tutto con disponibilità finanziare estremamente limitate. In alcuni casi c’è anche il rischio d’impresa.
Pensate, quindi, quello che si potrebbe fare se ci fosse un fuoco concentrico in questa direzione. Io un’idea me la sono fatta. E, se fossi, un candidato sindaco un pensierino ce lo farei. E, credo, elaborare un progetto non dovrebbe essere neppure troppo difficile. Soprattutto se si partisse dal presupposto che tutti gli attori cesenati coinvolgibili hanno interesse a far sì che la città si qualifichi. Ma bisogna lavorare nel segno della qualità ed evitare che il Comune abbia un ruolo troppo invasivo.
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