“Preso atto dei tempi stretti e delle modalità per arrivare alla sua approvazione, avere una Legge di bilancio è un fatto comunque positivo. Ne esce però una manovra di portata ridimensionata rispetto alle intenzioni iniziali, che registra alcune scelte importanti per le piccole imprese, ma che allo stesso tempo fa troppo poco per la crescita ed accumula troppe incertezze all’orizzonte. Preoccupa, in particolare, la bomba ad orologeria delle clausole di salvaguardia che, se dovessero scattare, porterebbero all’aumento dell’IVA più pesante della storia d’Italia. L’impatto sarebbe un macigno sulle spalle dei cittadini e delle imprese”. Così Cesare Soldati, presidente della Confesercenti Cesenate.
“I due interventi ‘simbolo’ della Manovra, Quota 100 e Reddito di Cittadinanza– prosegue Cesare Soldati – a nostro avviso nell’immediato avranno effetti limitati sulla crescita. Difficilmente dal Reddito deriverà un traino sulla dinamica di fondo dei consumi, come non è accaduto per il Reddito di Inclusione Sociale e la Social card, che lo hanno anticipato nell’impostazione. Il tutto in un quadro di estrema incertezza: oltre alle clausole di salvaguardia, preoccupa anche lo sblocco dei tributi locali, che potrebbe portare a un’ondata di stangate che indebolirebbe ancora di più la domanda interna”.
“Apprezziamo, invece – spiega il presidente della Confesercenti Cesenate – la maggior parte delle misure mirate a sostenere le attività delle piccole e medie imprese. Sulla web tax ci aspettavamo di più, mentre sono valide sia l’estensione della deducibilità IMU per le imprese che la flat tax, che porterà vantaggi alle attività più piccole. Ci appare condivisibile e importante, per l’informazione e la cultura, la scelta del credito d’imposta per le edicole. Positivo anche il giudizio per la proroga per gli stabilimenti balneari”.
“A questo punto – conclude Soldati – dobbiamo lavorare per scacciare le incertezze e ottenere la stabilità necessaria a restituire ad operatori e consumatori la necessaria fiducia nel futuro. In una situazione già fragile da un punto di vista economico qualsiasi ulteriore elemento di sfiducia rischia di azzerare tutti gli sforzi fatti per rilanciare la ripresa in questi anni”.
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