In campagna elettorale critica, polemica e colpi bassi sono all'ordine del giorno ed è giusto che ci siano. Ma devono restare entro un ambito circoscritto
Come era facilmente prevedibile, buona parte della campagna elettorale si gioca su Facebook. Era inevitabile. E si sta polarizzando fra Rossi e Lattuca. I due candidati la affrontano con modi e stili completamente diversi. Entrambi perfettamente legittimi. Una cosa però è certa: si marcano. Ed è un marcando a uomo. Ma anche questo è logico, legittimo ed era prevedibile.
Fino ad ora ci sono state delle schermaglie, ma il livello del confronto è destinato a crescere. Un esempio c’è stato ieri: siccome da un paio di giorni Rossi parlava di turismo, l’assessore Christian Castorri lo ha invitato ad un confronto pubblico. E lo ha ha fatto postando un video su Facebook. Una sfida che, pare, Rossi non abbia intenzione di raccogliere. Peccato. Sarebbe stata interessante.
Al di là del mezzo, comunque, non c’è niente di nuovo. I toni non sono diversi da quelli delle altre campagne elettorali. La critica e la polemica, ma anche i colpi bassi, fanno del gioco. Anzi, se non ci fossero se ne sentirebbe la mancanza. Però non devono coinvolgere soggetti terzi. Cosa che, invece, a mio avviso è stato fatto e anche ingiustamente.
Rossi in un suo comunicato stampa riporta e, quindi, condivide una frase virgolettata di Sergio Ferrarini, presidente del circolo cesenate dei cuochi Romagna e esponente di primo piano della lista di Rossi: anche le categorie non hanno mai considerato il turismo gastronomico una priorità.
Non è vero. Innanzitutto la scorsa primavera, restando in tema di turismo, la Confesercenti ha portato a Cesena e nel Cesenate un serie di tour operator per una due giorni di lavoro dalla quale sono emerse importanti indicazioni che potrebbero essere molto utili a chi tratta quel tema. Altrettanto, in passato, aveva fatto Confcommercio.
Poi non si può dire che il turismo gastronomico non è considerato una priorità. Rossi e Ferrarini forse dimenticano che a Cesena, su iniziativa della Confesercenti, vent’anni fa è nato il Festival del Cibo di Strada, manifestazione ideata da Gianpiero Giordani e che è, senza ombra di dubbio, la più imitata in Italia. Una kermesse cresciuta continuamente e che negli ultimi anni si è arricchita anche con la presenza degli stand di due chef stellati. È una manifestazione che ha un forte richiamo turistico anche perché ha sempre puntato sulla qualità.
Ma non è tutto. Sempre da Confesercenti è nata l’associazione per la valorizzazione della piadina, quella dei chioschi. Un gruppo che si è sempre impegnato per promozionare il tradizionale pane dei poveri. Sia con iniziative di grande richiamo fatte in zona (Piadina d’autore e Sposalizio della piadina), ma anche, e soprattutto, in giro per l’Italia e il mondo. Uno stand della piadina è sempre stato presente al Salone del Gusto di Slow Food, e numerose sono state le trasferte internazionali fatte dall’associazione proprio allo scopo di promuovere la piadina.
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