Le tre mosse del Pri

Per il rilancio si punta su simbolo, Giorgio La Malfa e Rimbomba

Simbolo, Giorgio La Malfa e Rimbomba: tre mosse per rilanciare il Pri, l’unico partito storico rimasto nel panorama italiano. Certo, non è un obiettivo facile e non è pensabile che si possano raggiungere i numeri del passato. Però la strategia è interessante e, allo stesso tempo, affascinante.


Renato Lelli

In un’epoca in cui dominano i social e l’effimero, va apprezzato chi si affida alla propria storia e ai propri valori. E i repubblicani ne hanno tanti, sia dell’uno che dell’altra.

Il primo passo sarà l’abbraccio con Giorgio La Malfa, quasi un’icona per il partito repubblicano. Ma era fuori dal 2011, perché disattese le imposizioni del partito: non votò la fiducia al governo Berlusconi. Poco importa che dopo sei mesi anche il Pri abbandonasse l’uomo di Arcore. Ormai La Malfa era stato espulso. Ma non poteva essere un ergastolo. Per Cesena non è mai stata neppure una condanna, non a caso il rapporto non si è mai interrotto.

Adesso anche il Pri nazionale ha fatto cadere un veto ormai ingiustificato. Quindi La Malfa può  rientrare. E a deciso di farlo prendendo la tessera a Cesena. Perché La Malfa sa che il Pri se non ha l’elettroencefalogramma piatto è proprio grazie alla Romagna. La cerimonia della consegna è prevista per sabato mattina. Per l’occasione sarà rispolverata la Rimbomba che è molto più di una sede. È un pezzo di storia della politica cittadina e del centro di Cesena. Per La Malfa non sarà una toccata e fuga. L’obiettivo è utilizzarlo in campagna elettorale. In che modo ancora non è chiaro.


Romano Fabbri

Ma l’obiettivo del Pri è di andare oltre e far tornare a pulsare la mitica sede. Perché si vuole lanciare un segnale forte e chiaro: non si può puntare sul rilancio del centro se poi chi eroga servizi si sposta in periferia.

Certo, pensare di riaprire la Rimbomba è ambizioso. Però è bello. Devo dire che questa mattina, quando ho salito quella scala ripida qualche brivido l’ho sentito. In città ora ci sono solo due scale calpestate da chi ha fatto la storia politica cittadina. Una è il palazzo comunale e l’altra è quella della sede del Pri. Le altre ormai non esistono più.

Questo post è stato letto 182 volte

Commenti Facebook
Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.