Negozi di canapa, Lucchi scrive a Salvini

Segnalate alcune contraddizioni

Guerra ai negozi di cannabis light. È l’ultimo fronte aperto da Salvini che ha promesso tolleranza zero. Un provvedimento che sa tanto di populismo. Intanto ha emanato una direttiva. Queste sue decisioni hanno spinto Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, a scrivere al ministro. Questa la lettera integrale con la quale sollecita anche un adeguamento del personale delle forze dell’ordine.

Paolo Lucchi

Egregio ministro Salvini, in queste ore lei sta dichiarando a ogni piè sospinto “Farò la guerra ai negozi di cannabis light. A uno a uno li chiuderemo tutti”.

In conseguenza di questo, lei ha emanato una direttiva che sollecita le Questure a monitorare i requisiti delle rivendite sotto tutti i punti di vista, prevedendo una stretta sui controlli utile a verificare che non siano messe in vendita le “infiorescenze”, in quantità significative da un punto di vista psicotropo e stupefacente.

Poiché lei evidenzia come l’obiettivo del suo impegno sia la tutela della salute e dell’ordine pubblico, non posso che confermare che i cesenati, da sempre attenti al rispetto delle regole, condividano questa volontà, ma, allo stesso tempo, mi permetto di farle notare come a Cesena, da parte del locale commissariato, in questi anni i controlli siano sempre stati effettuati con costanza e precisione, e di ricordarle come, dal punto di vista amministrativo, quelli che vendono cannabis light siano negozi come gli altri, aperti con il semplice invio ai Comuni di una  S.C.I.A. di esercizio di vicinato, ai sensi del D.Lgs n. 114/1998. Non possiamo quindi neppure identificarne il numero preciso, tanto più che quegli stessi prodotti sui quali lei ha acceso un faro nazionale sono vendibili (e già avviene), anche nelle tabaccherie. La sua volontà di “chiuderli tutti” riguarda quindi anche le tabaccherie? Ha valutato cosa significherebbe per i nostri cittadini, soprattutto per coloro che vivono in frazioni nelle quali, spesso, le tabaccherie risultano uno degli unici presidi del territorio?

Matteo Salvini

Inoltre, forse le sfugge che il 30 maggio la Corte di Cassazione si pronuncerà a sezioni unite sulla legge 242/2016, per mettere un po’ di ordine nella materia, partendo dal “modello Macerata”, la Provincia maggiormente interessata dai sequestri fatti dalla polizia. Mi rendo conto che mediaticamente sia meno efficace, ma è proprio certo che non sia meglio attendere questa pagina pronuncia prima di “scatenare l’inferno”?

Se la cosa non la convince, come mi pare evidente, piuttosto che emanare direttive per controlli che, almeno a Cesena, già si fanno da tempo, da componente autorevole del Governo e del Parlamento, lei avrebbe invece gli strumenti per concretizzare l’impegno che tutti attendono dai Ministri e dai Parlamentari, cambiando una legge che non corrisponde ai suoi desideri.

Approfitto di questa nota per ricordarle che a oggi la nostra città non ha avuto dal suo Ministero – e neppure dal premier Conte e dal Ministro Trenta, a dire il vero -, alcuna risposta relativa al Protocollo – sottoscritto il 12 gennaio scorso dal  Comune con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, le associazioni di categoria Confesercenti, Confcommercio, Cna e Confartigianato – per ottenere l’aumento degli organici di Polizia, Carabinieri e degli organismi di controllo, come Inps, Inail, Ispettorato del Lavoro, Ausl, in modo da rafforzare la vigilanza sul nostro territorio,nella convinzione che il tema della sicurezza sia strettamente connesso al tema della legalità e che per affrontare adeguatamente il primo, si debbano mettere in campo tutte le risorse per sostenere il secondo.

Perché Cesena, che non è capoluogo di provincia è quindi non è sede di Prefettura, né di Questura o di comando dei Carabinieri – merita un’attenzione che non ha mai avuto, che il recente piano di assunzioni tra le forze dell’ordine (finanziato dai Governi precedenti, ma operativo oggi), invece consentirebbe di garantire.

Su questo i cesenati, i rappresentanti dei lavoratori e degli imprenditori, sono da mesi in attesa di una risposta. Anche e principalmente dal Ministro degli Interni.

Cordiali saluti.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.