"Nel 1848 un’ondata di grandi rivolte per la libertà e la democrazia attraversa l’Europa, interessando anche il territorio italiano. Intere città insorgono per sbarazzarsi delle tirannie e per acquistare la libertà. Nel 1849 Garibaldi fugge da Roma dopo il naufragare del sogno democratico della Repubblica Romana, repressa nel sangue.
Persa ormai ogni speranza Garibaldi decide di non arrendersi all’inevitabile destino e decide di muoversi, con un consistente numero di volontari (circa 4.000) in aiuto di Venezia, che ancora resiste all’assedio degli Austriaci. Garibaldi si muove attraverso l’Italia e il 31 luglio 1849 raggiunge San Marino dove, costretto dalle difficoltà e dalla pressione dell’esercito austriaco, scioglie il suo esercito ormai dimezzato. Non rinuncia però all’idea di soccorrere Venezia. Con 250 legionari scende a Cesenatico e si imbarca per raggiungere Venezia via Mare. Ma gli Austriaci non danno tregua e riescono a catturare quasi tutti i natanti. Garibaldi riesce a raggiungere la spiaggia di Magnavacca (Porto Garibaldi), scioglie il resto dei pochi fedeli compagni e rimane solo con Anita morente (morirà poco dopo a Mandriole) e il Maggiore Giovan Battista Culiolo, detto Leggero, anche lui ferito. Inizia così la “trafila”, una straordinaria associazione clandestina patriottica, che porta Garibaldi e Leggero in salvo attraverso le terre di Romagna fino al Granducato di Toscana e poi in Liguria. È su queste premesse, veniva specificato nella presentazione del 2011, che la Sezione di Forlì del Club Alpino Italiano, in occasione dei 150° Anniversario della Unità d’Italia, ha deciso di realizzare questa breve guida e di tracciare sul territorio il percorso fatto da Garibaldi nel territorio forlivese.
Un “sentiero”, come nella tradizione del C.A.I., che permetta una visita ai luoghi dove passò o soggiornò l’Eroe dei Due Mondi, con il supporto di una guida che passo dopo passo illustri sia il percorso che le notizie storiche dei fatti. Il tracciato esatto del percorso non è purtroppo conosciuto con certezza in tutti i suoi punti. Diverse testimonianze dell’epoca danno differenti versioni, d’altronde i tempi moderni hanno modificato in modo sostanziale la geografia dei luoghi e determinato situazioni ormai non più percorribili. Il percorso indicato in questa guida tenta di ricalcare i luoghi dove è passalo Garibaldi ma deve arrendersi sia alle imprecisioni storiche che al mutamento dei luoghi. Molto è stato scritto dal 1849 su questa importante pagina della nostra storia. Non è lo scopo di questa guida fare una ricostruzione storica, bensì di dare uno spunto, una idea, per ripercorrere i luoghi della Trafila.
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