Grido d'allarme di Giuliano Zignani (Uil) che chiama in causa la politica
Per tanto tempo è stato sottovalutato il problema degli insediamenti mafiosi in Romagna. Eppure non sono mai stati un tema di lana caprina, ma un dato di fatto. Sono da far risalire, quanto meno, alla metà degli anni Settanta quando nei piccoli comuni romagnoli furono inviati i sorvegliati speciali.
Chi non ha mai sottovalutato il problema è Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil, che adesso chiama in causa la politica inchiodandola alle proprie responsabilità.
Lo fa senza usare mezzi termini: “La Romagna è stata conquistata dalle organizzazioni criminali – dice – e la politica che fa? Tace. Tutta. Silenzio. Inascoltata la Uil Emilia Romagna ha detto sempre denunciato prima il rischio e poi, alla luce delle operazioni condotte dalle Procure e dalle Forze dell’ordine, il dato di fatto che la mafia non solo si è infiltrata, ma si è ben radicata in Romagna”.
Poi continua partendo da una citazione: “‘Segui i piccioli’ ammoniva Falcone. E i piccioli conducono a una terra ricca e operosa che quindi fa gola. Imprenditori, prestanome: i classici colletti bianchi, perché qui la mafia è questo”.
La Uil Emilia Romagna lo ha sempre denunciato. E Zignani ricorda che lo ha fatto anche in Regione spingendo sulla legalità “affinché viale Aldo Moro stringesse le maglie” e lo a detto alla commissione parlamentare antimafia quando si è riunita a Reggio Emilia per un’udienza. ‘Venite in Romagna’ li invitammo. “Niente e nessuno ci ascoltò”.
Quindi? “Per fortuna, ne sono certo, potremo continuare a leggere degli ottimi risultati ottenuti dagli investigatori e dai magistrati. E dopo? Spenti i riflettori silenzio e neppure una pacca sulla spalla, una parola da parte di politici per altro sempre molto loquaci. Occorrono, invece, interventi urgenti, investimenti, potenziamento delle Procure e delle Forze dell’ordine. C’è bisogno di norme stringenti anche a livello regionale, perché no. Ci vantiamo di essere regione apripista e allora diventiamolo davvero nella lotta all’illegalità”.
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