Dovadola ha vissuto una giornata speciale nel ricordo di Benedetta Bianchi Porro

Molta partecipazione alle iniziative promosse per l'anniversario della nascita della Beata

Sabato 8 agosto 2020, anniversario della nascita della Beata Benedetta Bianchi Porro (1936 – 1964), Dovadola ha vissuto una giornata speciale e molto intensa. Tutte le iniziative promosse per l’occasione dalla Diocesi di Forlì-Bertinoro si sono concentrate nel paese della valle dell’Acquacheta ottenendo un riscontro molto superiore alle aspettative. Per fare in modo che i vari momenti programmati si potessero tenere in sicurezza ed accogliere nel migliore dei modi i partecipanti sono state coinvolte varie realtà del paese, che hanno risposto in modo sollecito e con un impegno molto fattivo. In questa azione si sono distinti la Protezione Civile, la Pro Loco, di cui sono presidenti rispettivamente Roberto Bartolini e Mirco Tedaldi, le volontarie e i volontari della parrocchia di Dovadola, con in testa Giovanna Foligni, Marcella Manuzzi, Chiara Nonni, Viera Pezzi, Matteo Ferlini (impossibile fare un elenco completo). Per accogliere tutti è stato allestito con un palco e 360 sedie, dopo averlo “tirato a lucido”, lo straordinario parco di Villa Badia, attiguo all’abbazia di Sant’Andrea. Scelta che si è dimostrata vincente, perché alla celebrazione della Santa Messa da parte di mons. Livio Corazza, vescovo di Forlì-Bertinoro, hanno partecipato ben 400 persone, occupando tutte le sedie e diverse decine sono rimaste in piedi, mentre in chiesa sarebbero potute entrare poche decine di fedeli. Presenti anche alcuni familiari di Benedetta Bianchi Porro. 
Al termine della funzione religiosa il parroco don Saverio Licari e Gabriele Zelli, ex sindaco di Dovadola, hanno consegnato a mons Corazza e al primo cittadino attuale, Francesco Tassinari, copia della petizione sottoscritta da oltre un centinaio di residenti del luogo con la quale si chiede che siano avviate le procedure affinché la Beata Benedetta diventi patrona di Dovadola e si mantenga Sant’Andrea come copatrono. Il vescovo e il sindaco hanno assicurato il loro impegno perché in tempi brevi l’obiettivo venga raggiunto e il 23 gennaio di ogni anno, anniversario della morte di Benedetta, possa essere giorno di festa per la comunità ma soprattutto di riflessione e di impegno per il bene comune. 

Nella petizione sono indicate le ragioni della richiesta, in particolare viene messo in evidenza che in questi ultimi decenni importanti prelati della chiesa hanno sottolineato che studiando la figura di Benedetta ci si trova “dinnanzi ad un’esistenza affascinante: la grandezza umana e spirituale di una giovane donna straordinariamente dotata, che è riuscita a superare coraggiosamente e a tradurre in chiave evangelica le condizioni più negative che possono accompagnare un individuo e segnarne inesorabilmente la vita quotidiana. Ragazza di bell’aspetto, dotata di intelligenza e ricca di personalità, ben presto verrà trasformata dalle patologie debilitanti e dal dolore insistente e incalzante, che ne deturperanno il fisico. Tutto il suo corpo alla fine era diventato un crocifisso vivente: sordità, cecità, paralisi, insensibilità, privazione dell’olfatto e dell’odorato, afonia, quasi l’annullamento di ogni forma di comunicazione con le persone a lei care e con il resto del mondo. Nonostante questa sequenza di sofferenze e di distruzioni fisiche, porteranno Benedetta ad una unione profonda con la fede nella preghiera e quindi ad esaltare con la sua eroicità nell’esercizio di tutte le virtù. Se la sua vita fu tutta sotto il crescente segno della sofferenza, fu anche sotto il crescente segno della santità, di cui si accorsero le persone che l’accostavano e ricevevano da lei mirabili insegnamenti di fede e di carità”.

Alla messa è seguito un momento conviviale, molto apprezzato, organizzato in collaborazione con la Cooperativa “Paolo Babin” di Forlì e i volontari della parrocchia nel rispetto delle norme in essere contro la diffusione del virus Covid 19. Al termine, dopo l’intervento del vicario generale mons. Pietro Fabbri, che fra l’altro ha ricordato un significativo elaborato di alcuni studenti di Dovadola sulla Beata pubblicato nelle pagine locali de “Il Resto del Carlino” in occasione del concorso “Cronisti in classe”, si è svolta la presentazione del libro “Benedetta Bianchi Porro apostola dei giovani” di Luca Vitali e Cristina Emiliani, edito dalla Diocesi di Forlì-Bertinoro, con prefazione di Maria Grazia Bolzoni, postfazione del teologo don Luigi Maria Epicoco e copertina di Franco Vignazia, scritto “pensando ai giovani e alle comunità cristiane che lavorano con loro”.
La pubblicazione non può essere considerata una biografia ha evidenziato padre Vitali durante la presentazione: <<Abbiamo cercato di fare una lettura critica con molti aspetti inediti, frutti della ricerca di Cristina Emiliani, da cui Benedetta traspare come una luce per la chiesa che lavora coi giovani e come questi possano trovare nella beata un’amica e sorella nel cammino di fede. Tale esempio ci ha spinti a soffermarci su questo particolare aspetto della sua vita e della sua missione, perché, come dice papa Francesco: “L’amicizia è un regalo della vita e un dono di Dio. Attraverso gli amici, il Signore ci purifica e ci fa maturare. Allo stesso tempo, gli amici fedeli, che sono al no­stro fianco nei momenti difficili, sono un riflesso dell’affetto del Signore, della sua consolazione e della sua presenza amorevole”. <<Si può dunque affermare” ,ha proseguito padre Vitali, “come l’amicizia sia una vera e propria condizione per poter vivere il vangelo. Benedetta Bianchi Porro è riuscita in un’impresa difficile, complessa, misteriosa: quella di trovare senso, pienezza, gioia e passione, in un’esistenza apparentemente fallimentare. Tanto che a tutti coloro che varcavano la porta della sua stanza, Benedetta ripeteva: «Ti stavo aspettando», mostrando, nel suo, il grande cuore del Padre>>. 
“Ho apprezzato molto questo libro”, annota nella prefazione Maria Grazia Bolzoni, amica della beata dovadolese, “perché mi sono rivista nella stanza di Benedetta mentre ci tenevamo per mano. Per nove anni siamo state amiche del cuore e con lei ho vissuto le pagine più belle del vangelo. Il lavoro di padre Luca e Cristina mi ha aiutato a ritornare a quei momenti e credo che possa fare tanto bene ai giovani che cercano il proprio posto nel mondo, e alle comunità cristiane oggi chiamate ad annunciare loro il vangelo. Queste pagine, infatti, ci consegnano un’esperienza possibile, vivibile e per questo sono piene della vita di Dio”. “Attraverso le amicizie, come la mia con Benedetta” sono sempre parole di Maria Grazia Bolzoni, “i giovani si possono incontrare con Lui e accedere alla gioia del vangelo che conduce alla scoperta della propria realtà. Perché la gioia vera è riconoscere e accettare la propria condizione di vita, anche nei suoi aspetti più terribili, come realizzazione della propria vocazione, dando testimonianza all’amore di Dio”. 

Ha chiuso la serata, di fronte a oltre 350 persone, la prima rappresentazione dello spettacolo-testimonianza “Benedire la vita! Riscoprire la propria luce nell’incontro con Benedetta Bianchi Porro” portato in scena dalla Compagnia “Quelli della via”, già protagonista di un lavoro molto apprezzato dedicato a Annalena Tonelli dal titolo “Il fiore del Deserto. Annalena, una via di speranza e amore”.
Paolo Baccarini, uno dei responsabili del gruppo, parlando del nuovo lavoro ancora in fase di “rodaggio”, evidenzia: <<Lo chiamiamo spettacolo-testimonianza perché non è semplicemente dare voce ad attori che recitano le parole di Benedetta attraverso i suoi scritti, ma partendo dalle sue lettere ciascun componente della compagnia racconta come queste lettere hanno raggiunto il suo cuore. Come le sue domande di giovane ragazzo o ragazza hanno trovato risposta e consonanza negli scritti della Beata; in una parola che è viva, presente! Benedetta è proprio una giovane sorella che ci cammina accanto tutt’ora>>. 
<<Tutto ciò fa tornare alla mente le parole”, prosegue Baccarini, “che Benedetta scrisse a Natalino: “Fra poco io non sarò piu che un nome, ma il mio Spirito vivrà, qui fra i miei, fra chi soffre e non avrò neppure io sofferto invano e tu, non sentirti solo, mai”. Sentiamo proprio come queste parole siano ancora vive in noi. Quello spirito di carità che, diceva Benedetta, è abitare negli altri, in chi ami, in chi porti nel cuore>>. 
Durante la serata sono stati proposti alcuni brani musicali inediti, scritti dalla compagnia per il musical. <<È stato un lavoro di mesi”, conclude Paolo Baccarini. “Anche questo nuovo copione di spettacolo-testimonianza, che non è la riduzione del musical, ma proprio un prodotto a sé, é forse ancor più di incontro fra i giovani e Benedetta. Tutto il lavoro è stato possibile grazie alla squadra, o meglio all’esser compagnia. Il lavoro di introspezione sulle lettere guidato da Ilaria Santinicchia, la composizione di musiche e testi dei canti da parte mia e di Lavinia Lotti, gli arrangiamenti per band e orchestra di Livio Camorani, e il confronto continuo fra noi “guide” e il resto delle ragazze e dei ragazzi che fanno parte della Compagnia. Ancor piu del processo estetico, necessario per portar un messaggio con arte, la prima e più bella meta raggiunta, è la luce nello sguardo dei ragazzi, che hanno vissuto le prove non come un imparare una parte, ma come un crescere insieme. Insomma, arte e fede su un’unica via, sotto la sapiente guida delle parole di Benedetta>>.

Gabriele Zelli 

Questo post è stato letto 365 volte

Commenti Facebook
Avatar photo

Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).