Assessore Carlo Verona: “Noi tutti dobbiamo tanto al padre della fantasia”
Sono trascorsi cent’anni da quel 23 ottobre 1920 e di generazione in generazione le parole dello scrittore Gianni Rodari sono arrivate ai nostri giorni accarezzando i cuori di insegnanti e studenti. Per celebrare questo importante anniversario, la Biblioteca Malatestiana Ragazzi invita i cesenati a rileggere le opere del poeta, scrittore e visionario, che ha regalato al mondo opere indimenticabili e la più bella e rivoluzionaria delle verità: “la fantasia ci rende liberi”.
“Scrittore, pedagogista, autore per bambini e ragazzi, inventore di favole e filastrocche – commenta l’Assessore alla Cultura Carlo Verona – Gianni Rodari è entrato di diritto in tutte le famiglie e nelle scuole rendendo comune il concetto, forse un po’ astratto, di fantasia. A suo parere leggere è essenziale, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo. Rodari è un pilastro della letteratura d’infanzia e della nostra democrazia, oggi lo chiamerebbero ‘influencer della lettura’, di sicuro è uno di quegli intellettuali del ‘900 a cui dobbiamo tanto come figli, come genitori, e anche come amministratori. Oggi dunque celebriamo il ricordo letterario del poeta di Omegna proponendo ai cesenati una selezione di letture delle sue opere principali, tra cui Favole al telefono, I viaggi di Giovanni Perdigiorno, Fra i banchi, presenti in Biblioteca e regalando un brano tratto dall’opera più rappresentativa della sua poetica Grammatica della fantasia”.
Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore. Oggetti che se ne stavano ciascuno per conto proprio, nella sua pace o nel suo sonno, sono richiamati in vita, obbligati a reagire, a entrare in rapporto tra loro. Altri movimenti invisibili si propagano in profondità, in tutte le direzioni, mentre il sasso precipita smuovendo alghe, spaventando pesci, causando sempre nuove agitazioni molecolari. Quando poi tocca il fondo, sommuove la fanghiglia, urta gli oggetti che vi giacevano dimenticati, alcuni dei quali ora vengono dissepolti, altri ricoperti a turno dalla sabbia. Innumerevoli eventi, o microeventi, si succedono in un tempo brevissimo. Forse nemmeno ad aver tempo e voglia si potrebbero registrare tutti, senza omissioni. Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l’esperienza e la memoria, la fantasia e l’inconscio.
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