I risultati iniziano a vedersi anche se ancora ha espresso poco della sua potenzialità
CESENA. Nel fine settimana ospiterà il Festival del Cibo di Strada, quindi sarà presa d’assalto. Ma, anche se non ha espresso tutte le sue potenzialità, col passare del tempo, la “nuova” piazza della Libertà sta ritagliandosi uno spazio importante e non fa rimpiangere il parcheggio. Una dimostrazione la si è avuta sabato scorso, quando, soprattutto nell’area giochi, c’era tanta gente. Nel contempo la piazza vera e propria era allestita per ospitare delle iniziative, ovvero il suo core business. Del resto quel “nuovo” spazio è stato creato per quello: diventare un punto di aggregazione.
E’ difficile pensare che chi ha sempre contestato e contrastato la trasformazione ora possa applaudire la decisione. Però una cosa pare innegabile: la cancellazione di quel parcheggio non è stata quella pietra tombale sul centro che i difensori del precedente status ipotizzavano. Il centro di Cesena (sempre bellissimo) continua ad essere affollato e anche in mattinate difficili come quelle di sabato trovare un parcheggio non è poi così difficile, anche e soprattutto grazie al multipiano che c’è di fianco al Caps.
Comunque il tempo sta dimostrando che quella dell’allora sindaco e del gruppo dirigente fu una visione giusta. Quella piazza rappresentava una cesura tra la città riqualificata ed il resto del centro. Il tutto fa parte di una visione più complessiva di una città moderna partita con gli scambiatori, come ha fatto Perugia, ad esempio. Scelta inevitabile dopo che fu bloccato il Garampo. Cesena è uno dei centri storici più piccoli che ci siano (solo un chilometro quadrato), non si può scavare e attorno non ci sono aree per grandi parcheggi. Se non aree storiche come la rocca il cui sferisterio non può certo diventare uno spazio di sosta. Ci sarebbe l’area dietro al cimitero. L’amministrazione comunale ci aveva pensato, ma lasciò perdere perché si scatenò l’inferno e non serviva mettere l’elmetto per qualcosa che non era indispensabile. Ma fu un peccato. Però, volendo, è sempre lì: poca spesa, molta resa.
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