Adesso è giusto giusto accantonare i campanilismi
CESENA. “Così Fieravicola cresce. Giusta l’ intesa con Rimini». Il sindaco di Forlì Gianluca Zattini, in visita tra gli stand della nuova collocazione: difende il trasloco da Forlì e rivendica la scelta. «Vince chi sa accantonare i campanilismi e ha obiettivi comuni”.
Tutto bene, quindi, almeno secondo il quotidiano che oggi dedica una pagina intera a Fieravicola in svolgimento affiancata al Macfrut.
In più, sullo stesso quotidiano, il sindaco del cittadone aggiunge anche “Quando parliamo di ‘Fattore R’, R come Romagna, proprio questo: istituzioni, imprese e associazioni che si uniscono e fanno rete per perseguire interessi comuni, anziché difendere a oltranza i propri campanili. E’ la lezione della pandemia: vince chi è capace di accantonare per sempre i particolarismi e darsi un obiettivo comune”.
Tutto nella norma, allora. Oggi tutti lanciano messaggi entusiastici e di vicinanza al Macfrut – perché, non dimentichiamolo, Fieravicola ha ottenuto questo successo solo perché è in scia alla Fiera agroalimentare made in Cesena – dimenticando le polemiche. E’ giusto così: la lezione della pandemia prima e della guerra oggi è che dobbiamo essere abbastanza forti da superare le polemiche, guardando avanti.
E’ difficile però non ricordare come nel 2019 gli stessi partiti che oggi sostengono Zattini a Forlì – quelli di centrodestra – ma non solo e più di un’associazione di categoria, definirono il progetto di trasferimento del Macfrut e Rimini come una delle tragedie più grandi del secolo, indicando Renzo Piraccini, presidente della Fiera (rivelatosi in questi anni un vero e proprio gigante, poiché il successo attuale si deve prima di tutto a lui) ed il sindaco Paolo Lucchi che del progetto sono i padri, più o meno alla stregua di criminali di guerra.
Oggi, naturalmente, nessuno del centrodestra di Cesena o Forlì interverrà per smentire Zattini, né lo faranno le associazioni e tutti coloro che contestarono la decisione. A noi, però, piace ricordarlo, perché la storia, alla fine, dà diritto ad un’unica interpretazione. Quella della verità.
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