Leonardo da Vinci figlio di una schiava?

Ne parla il libro "Il sorriso di Caterina"

E’ un romanzo e non un saggio, quindi la valutazione su “Il sorriso di Caterina” (di Carlo Vecce, 525 pagine, Giunti editore) deve partire da questo elemento. Su Leonardo Da Vinci si è scritto ( e si scriverà) tantissimo e su alcuni aspetti della sua vita non c’è unicità di vedute come, ad esempio, succede tra due grandi firme come Carlo Vecce e Antonio Forcellino.
In questo volume ora poi si ipotizza che la madre di Leonardo possa essere Caterina, una schiava Circassa (Caucaso). Il condizionale è d’obbligo in quanto lo stesso autore attesta che non ha certezze. Anche se, comunque, ci sono documenti che confortano questa ipotesi.
I giudizi non sono univoci. Anzi, mai come in questo caso nelle recensioni dei lettori ci sono forti divergenze. Non è escluso che i giudizi negativi siano figli anche di una delusione legata alla mancanza di fuochi d’artificio e verità assolute che il battage pubblicitario faceva presupporre.
Per il resto è scritto bene. Non ha il ritmo del romanzo classico. Ma quello non lo si poteva attendere, Vecce è uno storico e la sua formazione influenza la scrittura. Apprezzabile (molto) soprattutto l’ambientazione storica. Interessante anche la descrizione di Caterina che però è frutto di una libera interpretazione dell’autore, come lo è il parallelo con il famoso sorriso leonardesco. Perciò, in assenza di prove, pare azzardato o esagerato sostenere, come fa Vecce, che “il sorriso di Caterina continua a vivere nel sorriso di Monna Lisa”.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.