L’efferata rappresaglia nazista di via Seganti del 29 giugno 1944

Il ricordo dopo ottant'anni 

Quando il 4 giugno 1944 Roma fu liberata ventitré dei sessanta componenti del Sicherheitsdienst (SD, Servizio di Sicurezza), un servizio di informazione e intelligence delle SS tedesche che operò dal 1932 al 1945, furono trasferiti a Forlì e si insediarono nell’edificio del brefotrofio in viale Salinatore. Nella capitale gli stessi uomini, comandati dal criminale di guerra Herbert Kappler, il 16 ottobre 1943 parteciparono al rastrellamento di oltre 1200 ebrei e alla loro deportazione nei campi di concentramento (ne torneranno vivi 16), dopo aver estorto alla comunità ebraica 50 chili d’oro. Nella loro sede di via Tasso praticarono quotidianamente torture a partigiani, antifascisti e chiunque fosse ritenuto in possesso di informazioni che una volta estorte potevano colpire i componenti della resistenza romana. Inoltre, il 24 marzo 1944, furono fra coloro che uccisero, uno ad uno, le 335 vittime delle Fosse Ardeatine e nelle ore in cui lasciarono Roma eliminarono, in località La Storta, quattordici antifascisti che detenevano nel carcere di via Tasso.
Il loro arrivo a Forlì e in Romagna determinò un cambiamento della strategia della repressione nei confronti dei partigiani locali accanendosi in particolare contro la popolazione civile per terrorizzarla affinché non sostenessero la Resistenza.

In un’accurata ricostruzione degli avvenimenti redatta da Gabriele Zelli, cultore di storia locale, si legge che il 22 giugno 1944 l’Aussenkommando della Sicherheitspolizei e del Sicherheitsdienst (Sipo-SD) di Forlì effettuò con propri uomini e altri reparti tedeschi, un rastrellamento nella zona di Piangipane (RA) contro i partigiani della 28ª Brigata Gruppi di Azione Patriottica (GAP). Nel rastrellamento furono uccisi Caruso Balella, Francesco Casadio, Francesco Drei, Enrico Donati, Aristide Sintini, Pietro Bartoletti e nove abitanti di Piangipane furono arrestati, tradotti a Forlì e rinchiusi nel locale carcere.
Pochi giorni dopo, il 26 giugno 1944, fu effettuato un atto di sabotaggio partigiano alla linea ferroviaria tra Forlì e Faenza che provocò un deragliamento e la morte di un militare tedesco e il ferimento di altri. La mattina del 29 giugno alcuni ufficiali delle SS prelevarono i nove uomini di Piangipane dal carcere e un partigiano, Giulio Benigni, catturato a Senigallia, e li portarono alla sede del SD in viale Salinatore dove furono fatti salire su un camion che li portò nei pressi dell’aeroporto. Le SS fecero scendere i dieci dal mezzo e li fecero sdraiare col volto rivolto a terra sul fondo di un cratere provocato da una bomba d’aereo. Poi spararono loro alla nuca. Sui corpi fu gettato un sottile strato di terra e nei giorni seguenti ad alcuni detenuti nel carcere, portati sul luogo del delitto, fu ordinato di riparare la strada chiudendo il cratere. 
Nonostante l’occultamento dei cadaveri, il comando del SD di Forlì pubblicò un manifesto con il quale informava gli abitanti delle province di Forlì e Ravenna dell’avvenuta rappresaglia con queste parole: “In questi ultimi tempi gli atti di sabotaggio contro impianti militari si sono ripetuti sempre più frequentemente. Il giorno 26 giugno c. a., nelle vicinanze di Forlì, fu fatto deragliare un treno provocando la morte di un soldato tedesco, mentre parecchi rimanevano feriti. I Comandi militari Germanici non sono affatto disposti a lasciare impuniti simili atti di sabotaggio. Quale provvedimento di rappresaglia per l’atto di sabotaggio in oggetto, oggi sono stati fucilati – mediante fucilazione alla schiena – i seguenti comunisti e partigiani: Agusani Nello, Babini Domenico, Benigni Giulio, Buzzi Nello, Lolli Colombo, Mezzoli Francesco, Ravaglia Emilio, Ricci Costante, Taroni Francesco, Tascelli Giovanni”.
Un cippo in via Seganti, che dovrebbe essere restaurato, li ricorda.
Dopo la liberazione di Forlì avvenuta il 9 novembre 1944 un’inchiesta dello Special Investigation Branch britannico individuò, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì, i responsabili della strage. 
Il relativo fascicolo, passato alla Procura Generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel 1994 in un locale di Palazzo Cesi-Gaddi di Roma
nel cosiddetto “armadio della vergogna”, nel quale erano contenuti i documenti riguardanti le inchieste per i crimini di guerra della Seconda guerra mondiale. Nel 1996 la Procura presso il Tribunale Militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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