
Il 20 aprile Sauro Sedioli, forlivese, già sindaco di Forlì e parlamentare, ha compiuto 85 anni, con qualche acciacco ma con piena lucidità di mente e la battuta pronta.

Chi scrive ha avuto la fortuna di seguire da vicino le vicende politiche che lo hanno visto protagonista.
Sedioli dopo essere stato segretario della Federazione del Pci cittadino nel 1989 entrò a far parte della Giunta Zanniboni come assessore e l’anno successivo fu eletto sindaco di Forlì a capo di una coalizione di centrosinistra. Da sempre appartenente alla corrente migliorista del vecchio “partitone” (quella che faceva capo a Napolitano) anche gli avversari politici gli hanno sempre riconosciuto doti di equilibrio e buonsenso
Come capoufficio stampa del Comune ebbi l’opportunità di osservare gli eventi che lo videro svolgere un ruolo di primo piano.
Furono anni difficili e molto. L’Italia stava vivendo un periodo travagliato per il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica e gli effetti si fecero sentire anche in Romagna.
Furono ben tre le Giunte che caddero durante quel mandato amministrativo guidato da Sedioli. I motivi? I dissidi tra i partiti erano arrivati a un punto limite in seguito anche al mutamento radicale del quadro politico dovuto all’azione di “mani pulite”.
A complicare le cose poi ci fu anche l’arresto di un assessore (Lauro Biondi, dopo, nei mesi che seguirono, scagionato da qualsiasi accusa).
Sedioli, con pazienza e lungimiranza, ricostruì per tre volte le compagini di governo della città . “Chi fa il Sindaco – disse – deve avere ben chiaro quali sono gli interessi della comunità forlivese e perseguirli con tenacia e determinazione”.
Va sottolineato che allora, tra i vari compiti affidati al primo cittadino, c’era anche quello di presiedere le sedute del Consiglio Comunale, funzione complessa ora giustamente affidata ad un Consigliere eletto dall’assemblea.
Alti livelli di tensione e di contrasto viveva il civico consesso e in quei momenti il confronto arrivava al calor bianco. Ma Sedioli riuscì nell’intento di dare continuità all’azione amministrativa.
“Viene a casa – mi raccontava sua moglie Armanda, straordinaria figura di donna purtroppo scomparsa – ma con la testa è ancora nel suo ufficio, in Municipio, a pensare ai problemi che deve tentare di risolvere”.
Dopo l’esperienza da primo cittadino Sedioli venne eletto per due volte alla Camera dei Deputati mantenendo sempre quel profilo di sobrietà e spirito di servizio che aveva caratterizzato il suo mandato da sindaco.
E allora buon compleanno Sedioli, con l’ augurio di arrivare al traguardo dei cent’anni!
Ennio Gelosi
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