Da domani a domenica torna il Festival del Cibo di Strada
“Non possiamo immaginare di farne a meno”. Per Graziano Gozi, direttore di Confesercenti, sono miele le parole del sindaco di Cesena sul Festival del Cibo di strada. Ma Lattuca è andato oltre: “Concordo con chi dice che in centro gli eventi devono variare e non essere solo cibo. Ma il Festival resterà un punto fermo. È un’eccellenza”.
Ci sono tanti modi per iniziare una manifestazione. Questi riconoscimenti senza dubbio è uno dei viatici migliori. Sì, perché domani il festival tornerà. Sarà il primo anno senza Gianpi Giordani, il suo ideatore a cui è stato dedicato un premio: una giuria di sette persone sceglierà il piatto migliore di quelli proposti in questa edizione. Più che una competizione è l’occasione per ricordare l’ideatore del format festival del cibo di strada.
Anche quest’anno la kermesse di terrà in piazza del Popolo. Saranno venti le isole gastronomiche. Le novità sono la Ravioleria Sarpi di Milano con i suoi ravioli cinese e il consorzio di Recco che presenterà la famosa focaccia. L’obiettivo è superare l’affluenza dello scorso anno quando furono registrare fra le 70 e le 80 mila presenze. Quest’anno, tempo permettendo, si punta a quota 100 mila. Molti saranno romagnoli. Ma sono attesi anche turisti. Le richieste maggiori arrivano dal milanese.
L’offerta del resto è buona. Il festival cesenate è sempre stato sinonimo di qualità. E, dallo scorso anno, l’offerta è cresciuta essendo arricchita da Cesena street art, rassegna di concerti e spettacoli in piazza della Libertà dove verrà allestita un’area dedicata ai food truck con una decina di postazioni. Tra le altre c’è una ghiotta anticipazione: la proposta culinaria che dai primi di dicembre verrà fatta dalla Cils nei locali che erano occupati dalla Feltrinelli. Iniziativa anche a sfondo sociale in quanto vedrà occupati anche i ragazzi della cooperativa sociale. Il tandem cibo/arte comunque non solo è indovinato, ma è destinato a crescere e diventare un triello. Gozi ha detto che stanno elaborando un progetto: una nuova iniziativa in una terza piazza.
Importante è anche l’impegno di Slow food che oltre ad spendersi nell’organizzazione, grazie all’impegno del fiduciario Luca Toni, ha stretto un accordo con la Caritas e aprirà le porte del festival a chi frequenta la mensa dei poveri.
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