Partita la campagna elettorale in vista delle regionali
Concretezza. Se proprio si deve usare un sostantivo per dare una definizione alla presentazione della candidatura di Lia Montalti, quello potrebbe essere il più adatto. Più di una volta ho sottolineato che l’esperienza in Consiglio regionale ha fatto crescere l’esponente cesenate del Pd sotto tutti i punti di vista: approccio, conoscenza, consapevolezza e determinazione.
Questa mattina però ha dimostrato di aver maturato conoscenze a 360 gradi. Che fosse brava e preparata sull’ambiente non è una novità. È il suo pane. Non a caso ha messo la firma nella svolta verde della Regione. Ma oggi ha dimostrato di sapersi muovere a tutto tondo. Sia che si parli di Romagna (serve un piano strategico), di sanità (lotta alle liste d’attesa e sblocco delle assunzioni), di fondi europei (altro suo cavallo di battaglia), di prevenzione (serve un organismo regionale che si prenda in carico le infrastrutture ora gestite dalle Province), che di gestione della cosa pubblica (bisogna efficientare e reinvestire il risparmiato).
Ma Lia Montalti è più sicura anche nella gestione della comunicazione. Si pone bene e non promette la luna nel pozzo. Non va oltre le righe, ma dà l’impressione di essere una persona che farà di tutto per rispettare l’impegno preso. È per questo che funziona. Che piace. Soprattutto nel rapporto diretto. Che è quello che in politica, anche nell’epoca dei social, continua ad essere il più importante.
Ed è soddisfatta. A lei stare tra la gente piace. Lo ha fatto spesso ed è tornata a farlo nel fine settimana. Non senza un briciolo di apprensione. Il contatto diretto ti dà l’esatta sensazione del sentire comune. Se va male è un guaio. Non a caso i banchetti del 2018 (elezioni politiche) furono una tragedia. Invece Lia Montalti è soddisfatta di come è stata accolta.”Si respira un clima positivo” ha detto. Nello stesso tempo guarda con interesse alle sardine, ma senza fare l’errore di volerci mettere cappello. Anche se sa che quello è un mondo dal quale potrebbe pescare anche grazie all’aiuto del suo staff, fatto soprattutto di giovani che hanno un filo diretto con quelli che scendono in piazza.
Fenomeno, quello delle sardine, che a Lia Montalti ricorda la contromanifestazione organizzata in piazza Amendola quando, per il ballottaggio, venne Salvini. “C’era un’energia incredibile – dice – che ci diede la spinta fondamentale per vincere al ballottaggio. Speriamo sia così anche adesso”. L’ultima frase non l’ha detta,ma, di sicuro, l’ha pensata.
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