Morto Walther Soldati, storico dirigente. Il ricordo della presidenza
Dopo una lunga malattia è morto Walther Soldati, storico dirigente della Confesercenti cesenate. Il ricordo della presidenza.
Ci ha lasciato Walther Soldati, che è riduttivo definire storico dirigente della Confesercenti Cesenate, della quale è stato fra i soci fondatori. Infatti, l’importante sindacato di impresa a livello nazionale è sorto nel 1971, ma l’azienda di famiglia di Soldati faceva parte dell’Associazione Piccoli Commercianti che diede vita assieme ad altre associazioni alla Confesercenti già nel 1951.
Soldati è stato il secondo presidente della Confesercenti Cesenate, fino al 1982, per ricoprire poi la carica di vicepresidente fino ai primi anni ’90; presidente della Coop Sviluppo Commercio e Turismo fino all’inizio del 2000, quando lasciò gli incarichi di vertice in associazione per dedicare un po’ più di tempo alla sua azienda, alla famiglia e alle adorate e adorati nipoti.
Sempre presente alle iniziative dell’associazione, non faceva mai mancare il suo contributo di idee ed esperienza, con l’autorevolezza che tutti gli riconoscevano, sempre improntati ad una positiva lungimiranza, la stessa che metteva nella sua impresa.
Negli anni ‘80 lo slogan dell’associazione era “dalla bottega all’impresa” e Soldati ne è stato il tipico esempio positivo, trasferendo ed ampliando notevolmente l’attività familiare dal negozio in centro storico al magazzino al Centro Coming, e diventando una delle maggiori imprese del suo settore a livello regionale. L’azienda, in cui ha continuato ad andare anche quando la malattia stava progredendo, oggi prosegue nel solco della continuità, attraverso i figli di Walther e Donatella: Cesare e Sandro.
Ma Walther Soldati era soprattutto un uomo di grande umanità. Lo ricordiamo quando nel ‘95 si recò ad Alessandria, colpita da una disastrosa alluvione, assieme ad un gruppo di dirigenti della Confesercenti Cesenate per consegnare il ricavato della sottoscrizione che era stata effettuata a favore di alcuni nostri colleghi (30 assegni da 1.500.000 lire) che erano stati colpiti da quella tragedia, e commentava come fossimo impotenti di fronte ad aventi naturali che in un giorno potevano cancellare il lavoro di una vita.
Walther era un uomo oltre che di grande umanità anche di una naturale simpatia. Ci piace ricordare quella che era diventata l’immancabile conclusione nei suoi interventi: “grazie Confesercenti” e lo vogliamo ricordare di quando raccontava dei nipoti e delle nipoti per le quali come tutti i nonni stravedeva e le sentiva parlare con le loro amiche su quale lavoro volessero fare da grande e nessuna di loro voleva fare la “budghera”, la bottegaia, procurandogli un sorriso ed un velo di melanconia: la stessa che abbiamo noi oggi nel ricordarlo. Ciao Walther, la terra ti sia lieve.
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