Patrizia Verlicchi, Miss Suocera 2018, è sempre alla ricerca di stimoli
Mai dire mai. In qualsiasi momento la vita ti può dare quello che fino a quel momento non ti ha concesso. Non serve la lampada di Aladino, basta molto meno. Spesso è un episodio ad aiutarti a soddisfare un desiderio recondito. È quello che è successo a Patrizia Verlicchi, Miss Suocera 2018.
Cosa è successo?
“Ho conosciuto il concorso per caso. Me ne ha parlato la titolare dell’atelier che collabora con l’organizzazione. Mi ha invogliata a partecipare. E non fatto molta fatica a convincermi. Ha sfondato una porta aperta”.
Perché?
Sfilare è sempre stato un mio sogno. Da bambina volevo fare l’indossatrice e la stilista”.
Cosa le ha tarpato le ali?
“La famiglia. I miei genitori da quell’orecchio proprio non ci sentivamo. Parlo di più di 50 anni fa. Pensi che se volevo andare a ballare dovevo essere accompagnata da due familiari”.
Quando era nel locale cosa faceva?
“Mi scatenavo”.
In che senso?
“Adoravo ballare e davo libero sfogo alla mia passione. Ballare mi piace ancora e ho perfezionato la mia tecnica andando a scuola. Ballo di tutto. Il folk poi è ginnastica completa”.
Cosa ha fatto nella vita?
“Sono partita come commessa. Poi ho gestito una libreria, quindi mi sono allargata occupandomi di propaganda scolastica per otto case editrici. Seguivo 350 fra scuole e asili. Poi ho abbandonato tutto. Adesso sono pranoterapeuta e mi occupo di massaggi olistici”.
Come è andata col concorso?
“Bene, fin dal primo momento, il 2017. La prima volta partecipai fuori concorso in quanto la categoria evergreen non era ancora stata impostata. Ma il mio obiettivo era partecipare a Miss Suocera. Ma c’era il problema che i miei figli convivevano, ma non erano sposati. Paolo Teti però ritenne che non ci fossero ostacoli e partecipai vincendo”.
Vittoria a parte, come è andata?
“Benissimo. Mi sono sentita realizzata. Sfilare mi piace da morire. Come mi piace essere fotografata”.
Viva la sincerità
“Perché, cosa c’è di male? Le dirò di più: quando me lo hanno proposto ho sfilato per negozi di intimo divertendomi tantissimo. Se me lo proponessero lo rifarei. Intanto delle sfilate le ho organizzate io”.
Dove?
“Al bagno Arcobaleno di Lido Adriano, al Piteco e a Mezzano, il mio paese”
Come ha vissuto la quarantena?
“Tutto sommato bene. L’ho passata in Portogallo dove vive mio marito”.
Come era la situazione?
“C’era preoccupazione, ma si vivevano molte meno tensioni rispetto all’Italia. Era consentito andare in spiaggia e l’ho fatto spesso”.
Come è il Portogallo?
“Un altro mondo. Hanno una diversa filosofia di vita. La gente è molto più tranquilla. Ripetono sempre: non sta problema”.
Progetti futuri?
“Non pongo limiti alla provvidenza. Il mio motto è: chi si ferma è perduto. Quindi se trovo una novità stimolante mi ci butto a capofitto”.
Le foto sono di Gloria Teti
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