Prezzi è allarme rosso

In arrivo aumenti generalizzati

Ancora se ne parla sottovoce, ma che ci sia in arrivo un aumento generalizzato dei prezzi un po’ tutti gli economisti lo danno per scontato. Il tema comincia ad essere trattato anche nei siti specializzati come, ad esempio, lavoce.info.

Il motivo è abbastanza chiaro: le aziende provate dalla quarantena difficilmente potranno assumersi i costi aggiuntivi necessari alla riapertura e li riverseranno sui consumatori. Inoltre potrebbe contribuire anche l’aumento dell’offerta monetaria. Del resto, è diffuso il parere che questa immissione di liquidità altro non è che una svalutazione mascherata.

Ma, tornando al tema dei prezzi, segnali di aumento stanno già arrivando. Prima dell’estate le associazioni di consumatori e produttori segnalavano aumenti a macchia di leopardo. Ad esempio: frutta (+8 per cento), verdura (+5) e latte (+4). Secondo Codacons ci potrebbe essere un aumento di spesa di  536 euro a famiglia. Ma è facile immaginare che, se non subito, nel giro di breve tempo saranno interessati anche settori come commercio, cura della persona, ristorazione, turismo e trasporti. È sotto gli occhi di tutti che la riapertura abbia comportato un surplus di spese ed è difficile immaginare che se ne facciano carico sempre e comunque le aziende, in particolar modo le piccole e medie, molte delle quali fiaccate dalla chiusura forzata.

Ma il diavolo è così brutto come lo si descrive? Ovvero, ci dobbiamo preoccupare di un riaccendersi dell’inflazione? Va da sé che quando una persona deve pagare vorrebbe spendere sempre il meno possibile. Però, se il fenomeno restasse sotto controllo, una crescita dei prezzi potrebbe avere effetti benefici per paesi indebitati come l’Italia. Un aumento del valore nominale potrebbe alleggerire il peso di un debito che le previsioni ufficiali stimano intorno al 160 per cento del Pil. Quindi il ritorno dell’inflazione non sarebbe necessariamente una brutta notizia. Sempreché non ci sia un’esplosione. Un più due, ma anche due e mezzo per cento per la disastrata italietta potrebbe essere salutare. Se si iniziasse a salire ci potrebbe essere qualcosa da rivedere.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.