«Altro che Wellness Valley, si rischia il disastro sociale, »

Sos di Marcello Borghetti (Uil): "Situazione esplosiva, altro che valle del benessere"

Il rischio è di avere un ottobre caldo e una primavera bollente se non si interviene per cercare di dare una risposta ai problemi provocati dal virus al sistema produttivo.  Una situazione che rischia di deflagrare in autunno ed esplodere in maniera definitiva in primavera quando potrebbe diminuire anche la rete di protezione comunale. Un allarme rosso sul quale pone l’accento Marcello Borghetti, segretario Uil. La nota che è molto di più di una rivendicazione, sono linee guida da percorrere in un post crisi sempre più difficile.

Marcello Borghetti

Dobbiamo avere la consapevolezza che in mancanza di interventi mirati a sostenere il sistema produttivo, ci troveremo di fronte ad una gravissima emorragia occupazionale e dei redditi, con il rischio reale di fare saltare la coesione sociale. Una situazione molto allarmante quella della nostra provincia, come emerge dal recente studio della Camera di Commercio sulla situazione economica e occupazionale della nostra Provincia, unitamente a quella dei dati Inps. 

La Uil di Cesena, fra i tanti monitoraggi oggi a disposizione, evidenzia il dato della somma di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga che, nei primi 5 mesi del 2020, ha registrato 10,8 milioni di ore autorizzate, a fronte delle 440 mila dello stesso periodo dell’anno precedente. Da questi valori, che segnalano in modo plastico il peso drammatico della crisi in atto, ma anche l’importanza del nostro sistema di sostegno al reddito che sta’ salvaguardando moltissimi posti di lavoro, mancano le ore riconducibili ai fondi di solidarietà bilaterali, ampiamente utilizzati, ad indicare una febbre ancora più alta in cui versa il nostro tessuto produttivo ed occupazionale. 

Ad oggi registriamo ancora dei forti ritardi nei pagamenti degli ammortizzatori sociali. In taluni casi le lavoratrici ed i lavoratori sono ancora in attesa della mensilità di aprile. Inoltre, un recente studio della Uil ha quantificato in circa 600 euro medi, la perdita di reddito di un lavoratore in cassa integrazione per i soli mesi di marzo e aprile. La Uil di Cesena da tempo solleva inoltre una questione sulla quale non si può più sorvolare, ovvero, la diffusione nel territorio di troppo lavoro precario che, accanto alla prevalente stagionalità, significa “bassi redditi” e anche una scarsa valorizzazione delle competenze. 

Una situazione purtroppo presente ben prima della crisi Covid19 che danneggia non solo l’occupazione ma anche lo sviluppo provinciale. L’insieme di questi fenomeni sottopone poi il territorio al rischio di ulteriori fenomeni di illegalità, come dichiarato dalla stessa Direzione Antimafia, in audizione in Parlamento. Per tutte queste ragioni è illusorio affidarsi all’etichetta di valle del benessere o distretto della felicità. 

Le poche luci in questa situazione sono date dalla voglia di fare il possibile per riprendere l’attività, le molte ombre sono date certamente dalla emergenza sanitaria, affatto risolta, e dal fatto che il Governo non assume con determinazione decisioni rapide sullo sblocco degli investimenti e semplificazioni. Fatto tanto più grave considerato che l’Europa, pur in una contrattazione molto difficile, metterà in circolo linee di credito molto importanti per infrastrutture, sistema sanitario e lavoro. 

Marcello Borghetti (foto Zanotti)

Serve un patto per lo sviluppo a livello nazionale, perché dalle tante parole, occorre passare ai fatti. Saranno poi importanti i nuovi patti per lo sviluppo, sia a livello regionale sia territoriale, purché non siano enunciazione di principi, ma propongano idee attrattive per gli investimenti, con nuove infrastrutture romagnole, e con un gioco di squadra fra forze politiche e mondo associativo che punti deciso ad un nuovo modello di società, fondato su rispetto della persona, sulla sicurezza, sulla qualità del lavoro, sulla legalità e sullo stato sociale. In questa fase è assolutamente determinante il prolungamento della durata degli ammortizzatori sociali e del blocco dei licenziamenti per tutto il 2020, così come è necessario proseguire con la deroga sulle causali dei contratti a termine. In caso contrario si rischia, a partire da settembre, di trovarci di fronte ad un disastro sociale sul fronte occupazionale e dei redditi. Siamo quindi in tempo per evitare un disastro, purché si agisca in fretta per consentirci di immaginare, dopo un autunno durissimo, un anno che verrà che ci rimetta sul binario giusto.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.