La Liberazione non è un tram

Certi valori non sono negoziabili e devono valere sempre

CESENA. Nonostante la politica sia sempre meno identitaria, ci sono valori che non dovrebbero essere negoziabili. Uno di questi è la Liberazione. Invece, ogni anno che passa, si ha sempre più l’impressione che anche questo sia un valore che si sta annacquando. La conferma è arrivata anche ieri scorrendo i social. I dubbi nascono quando si vede che festeggia la Liberazione anche chi è alleato con la destra.

Cerchiamo di fare chiarezza. La Liberazione non è solo di sinistra. Alla guerra partigiana parteciparono con ruoli importanti anche esponenti di altre forze politiche che poi sono stati avversarie della sinistra, ma, soprattutto, dei comunisti. Ma senza mai allearsi con la destra. Non perché quelli di destra siano sporchi, brutti e cattivi. Ma perché hanno un’ideologia che nulla ci azzecca con quella di coloro che si riconoscono nella Liberazione.

Per carità, è legittimo avere certi valori. E’ altrettanto legittimo difenderli, ma sempre restando nell’ambito della democrazia. Il problema non è il presidenzialismo (l’uomo forte), il nazionalismo o l’integralismo nella lotta contro i migranti. Ma lo Stato di diritto. Quello non è negoziabile. E’ un valore imprescindibile. E’ quello per il quale si sono battuti i partigiani. Quando si parla di stato di diritto si pensa all’autonomia della giustizia e della stampa, ma sono solo i primi baluardi. La loro incrinatura potrebbe portare ad una pericolosa deriva. 

E, purtroppo, nell’Unione Europea ci sono nazioni dove il rispetto dello Stato di diritto non è certo una priorità, per usare un eufemismo. E in Italia (ma non solo) ci sono forze politiche che non nascondono le simpatie e anche la vicinanza con questi capo di stato. Posizioni legittime, ma che non possono essere accettate da chi si riconosce nei valori della Liberazione. Ed è per quello che si fatica a capire come chi ieri ha festeggiato il 25 aprile possa essere politicamente alleato con chi quei valori non solo non li riconosce, ma li mette in discussione con atti e decisioni chiare e inequivocabili. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.