RAVENNA. Il 21 maggio partirà da Ravenna la tredicesima tappa del 104° Giro d’Italia, dedicato a Dante nel settimo centenario della morte. La frazione del 21 maggio sarà dantesca per eccellenza, unendo due luoghi simbolo: Ravenna, città dove il Poeta è sepolto e in cui visse negli ultimi anni, e Verona che lo accolse dopo l’esilio da Firenze.
I corridori dopo il via, che avverrà in piazza Garibaldi alle 12.25, con una suggestiva sfilata cittadina attraverseranno parte del centro storico: via Dante passando davanti alla tomba, al Museo Dante e ai Chiostri Francescani; via da Polenta con Casa Dante; e poi di seguito via Corrado Ricci, piazza Caduti per la Libertà, le vie Guidone, Mentana, Matteotti, Cavour, Maggiore, Faentina. Infine imboccheranno via Reale in direzione Ferrara dirigendosi verso il km 0, inizio della vera competizione, posto davanti alla Italfrutta. Ravenna, come esattamente due anni fa, era infatti sempre il 21 maggio, sarà vestita di rosa e accoglierà la carovana del Giro con entusiasmo, pur non potendo replicare con la grande presenza di pubblico per il rispetto delle misure di prevenzione e contenimento del Covid 19. Ci saranno le tensotrutture dell’hospitality, lo studio televisivo e il punto interviste. Mentre lungo via Mariani ci sarà il villaggio commerciale e viale Farini sarà riservata ai bus dei team e alle ammiraglie.
Non mancherà il palco in piazza del Popolo dove gli atleti sfileranno per apporre la firma sul tabellone della tappa accanto alla coppa che sarà assegnata al vincitore del Giro d’Italia. Porterà il saluto della città il sindaco Michele de Pascale e si esibiranno alcuni artisti in una performance che sarà l’anteprima di un progetto di Ravenna Festival, la cui XXXII edizione inizia il 2 giugno con un programma denso e intenso come non mai e tutto incentrato, né poteva essere diversamente, su Dante. Questo, nella tappa ravennate del Giro, anch’esso al Sommo Poeta dedicato, vuole essere niente di più di un assaggio a ciò che seguirà e che si protrarrà fino all’autunno, senza soluzione di continuità, con oltre 100 eventi. Un giovane attore, Roberto Magnani – di quel Teatro delle Albe artefice della grande “Chiamata pubblica” che “mette in vita” la Commedia, e che ha visto la partecipazione appassionata di centinaia di cittadini, quest’anno forzatamente inoperosi in attesa del compimento, l’anno venturo, di questa utopica intrapresa – e un altrettanto giovane musicista, il fisarmonicista Christian Ravaglioli, coniugano ciò che apparentemente pare stare agli opposti: Dante, appunto, e il folklore romagnolo, il Liscio, nella sua massima espressione, ovvero Secondo Casadei (“secondo a nessuno”). Ciò che sta in Alto e ciò che sta in basso in un singolare ma non così paradossale punto di incontro: un bacio, anzi, un “bes in bicicletta”, quintessenza della via romagnola alla poesia, dove i giri si confondono con i gironi, la ruota è quella della vita, e il ciclo è quello duplice di uomo e natura, realtà e sogno, così come insegnato da due grandi poeti romagnoli: Giovanni Pascoli e Tonino Guerra. La Romagna è il luogo magico in cui possono avvenire strani incontri, al ritmo ternario di un valzer, tra Inferno e Paradiso. Dove gli estremi si congiungono in un… “bes in bicicletta”, metafora leggera e leggiadra della vita.
La città accoglierà partecipanti e accompagnatori del Giro, appassionati delle due ruote e i visitatori che sceglieranno il fine settimana dal 21 al 23 maggio per venire a Ravenna offrendo a tutti la riduzione del biglietto, in questi tre giorni, in molti luoghi ed esposizioni: mostra “Paolo Roversi. Studio Luce” – Museo d’arte della Città di Ravenna; mostra “Le arti al tempo dell’esilio” – chiesa di San Romualdo; Museo Dante; Museo Tamo Mosaico; Domus dei Tappeti di Pietra; Museo Classis. Come stabilisce la normativa anti Covid, per le visite al sabato e nei giorni festivi l’ingresso deve essere prenotato, on line o telefonicamente, con almeno un giorno di anticipo. Per maggiori informazioni: www.ravennantica.it.
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