Lo slalom sulla videosorveglianza

Quando da non risolutivo, eccessivo e troppo costoso, diventa utilissimo e all'avanguardia

CESENA. In questi giorni i giornali, i siti, i social di Cesena (ma non solo), sono pieni di notizie collegabili alla sicurezza. Il tutto deriva da una serie di episodi avvenuti in zona stazione (a Cesena ma non solo), che hanno portato la nostra città a prendere atto di un rischio di risse e scontri, soprattutto tra e ai danni di giovani. Come sempre, i commenti di chi pretende un giro di vite e di chi ritiene che il fenomeno sia di scarso rilievo, si sprecano. Sono tutti legittimi, anche se pare quasi di essere a teatro. Lo schema prevede da anni che la destra (la Lega nord, soprattutto) denunci il tema, evidenziando l’inadeguatezza delle scelte del sindaco (e di tutti quelli che lo hanno preceduto, almeno negli ultimi 20 anni), mentre la sinistra (il Pd soprattutto) tende ad avere un atteggiamento di minor preoccupazione, pur non sottovalutando il tema, ma identificando nella videosorveglianza la risposta principale ai problemi che stiamo vivendo.

A sorprendere è però l’atteggiamento del PRI. I repubblicani di Cesena sono persone serie, con una solida cultura politica e di governo della città. Eppure non si può non notare (su questo tema) la netta inversione di rotta tra il pre ingresso in maggioranza del giugno 2019 e l’oggi. Prima delle elezioni del 2019 (reduci da più di due lustri di fiera opposizione prima al Conti 2 poi al Lucchi 1 e 2), le posizioni del PRI sulla sicurezza erano spesso sovrapponibili a quelle della Lega nord. In particolare, più volte il PRI di Cesena ha spiegato come l’amministrazione comunale stesse facendo troppo poco e come fosse utile, ma non risolutivo, il progetto che prevedeva la dotazione diffusa di telecamere a Cesena. Un progetto partorito dalla mente dell’allora assessore Tommaso Dionigi, tenuto a battesimo da  Lucchi e ritenuto dal Pri (come da altri), costoso, ridondante, eccessivo. E oggi?

Sono di queste ore le dichiarazioni di tanti dirigenti repubblicani locali (Fabbri, Ravaglia, altri) che dichiarano più o meno “il problema della sicurezza esiste, ma la giunta lo sta affrontando in maniera positiva. La videosorveglianza è il solo strumento utile e Cesena ha un sistema all’avanguardia”. Ma il progetto è lo stesso di Dionigi che sta avanzando e oggi ha dotato Cesena di centinaia di telecamere e di una centrale di controllo all’avanguardia. Solo che nel frattempo l’assessore di riferimento del progetto videosorveglianza è diventato Luca Ferrini, repubblicano e quindi il progetto, che prima era non risolutivo, eccessivo per Cesena e troppo costoso, è diventato utilissimo e all’avanguardia. 

Questo post è stato letto 177 volte

Commenti Facebook
Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.