Si ragiona su nuove strategie comunicative
CESENA. Chiudere i social e aprire un’epoca in cui il pensiero politico torna a essere pensato. E’ la soluzione suggerita ai politici e ai loro comunicatori da Luigi Crespi, pubblicitario, spin doctor, coach e autore cinematografico. Con questa frase/suggerimento termina un intervento su Huffington Post nel quale analizza la perdita di consensi (nei sondaggi) da parte di Matteo Salvini. Valutazione di attualità soprattutto dopo la notizia che Luca Morisi lascia “la bestia”. Morisi è l’uomo chiave della gestione dei canali social di Salvini. Alla base della decisione non ci sarebbe nessuna motivazione politica, ma scelte di ordine personale e familiare.
Morisi a parte però è difficile pensare che Salvini possa essere fulminato sulla via di Damasco e decida di cambiare la sua strategia comunicativa. Anche perché, nonostante sia stata enfatizzata, quel modo di fare e di agire è in linea con il personaggio. Per la verità fra i politici non c’è mai stato troppo spazio per una comunicazione legata ad un pensiero politico pensato. La situazione è poi peggiorata prima con l’avvento di Berlusconi e poi dei social.
Adesso è possibile un’inversione di tendenza? Lo spartitraffico potrebbe essere Draghi. Il suo avvento sta cambiando le cose anche per quanto riguarda la comunicazione. Il presidente del Consiglio non abusa dei social, non strizza gli occhi a chi è sempre alla ricerca dell’uomo dei miracoli, non promette la luna nel pozzo e non cavalca temi nazionalpopolari. E’ concreto e parla sempre e solo di politica economica pensata. Certo, se lo può permettere perché i risultati si vedono: crescita del sei per cento. Ma anche perché ha una personalità e una credibilità che gli altri politici non hanno. In Italia, ma non solo, non è difficile trovare politici che possano confutare la sua visione.
Lui, quindi, può impostare una strategia comunicativa legata ad un pensiero politico pensato. E’ invece difficile pensare che possano fare altrettanto politici (Salvini è solo uno dei tanti esempi) che non vantano lo stesso petit grill. Per loro il richiamo della “foresta” sarà sempre troppo forte e avranno sempre bisogno di alzare i decibel della voce oppure di cavalcare temi popolari, quelli con grande presa sull’opinione pubblica, ma che nel bilancio di una gestione governativa hanno un peso limitato.
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