Le impuntature hanno fatto perdere troppo tempo prezioso
CESENA. Quasi un plebiscito. Carlo Battistini è stato eletto presidente della Camera di Commercio della Romagna con sole due schede bianche (una è la sua) ed una nulla. È forse la risposta migliore a chi ha parlato e scritto di problemi giganteschi, di difficoltà insuperabili, di politica invadente. E viene da pensare che se 22 su 25 dirigenti delle associazioni d’impresa romagnole hanno puntato su una persona, significa che quest’ultima ispirava fiducia.
Del resto Le capacità di Carlo Battistini sono note a tutti. Non tanto per quanto riguarda l’aspetto professionale (il curriculum è di tutto rispetto) bensì per quelle umane. Intanto è importante che si possa voltare pagina anche perché si era perso troppo tempo e sono finite nel nulla le richieste di commissariamento dell’ente, già delegittimate dal presidente uscente Alberto Zambianchi e dal segretario generale Roberto Albonetti.
Questo non vuol dire che la strada sia in discesa, anzi. Bisogna partire dal presupposto che le aziende del territorio si attendono una piena operatività. Otto mesi di polemiche bastano e avanzano. Serve una visione comune e condivisa anche e soprattutto perché in ballo c’è il ruolo di coordinamento dei progetti relativi al Pnrr (più di 180 milioni di euro solo per la provincia di Forlì-Cesena) in particolare quelli di area vasta che ricadono solo l’egida di Romagna Next. Ma la necessità di un territorio coeso e che sappia fare squadra è una necessità impellente anche perché i nodi sono diversi. Una gestione complicata sarebbe da abiurare sempre e comunque, figuriamoci in un momento in cui la pandemia non è ancora stata completamente debellata, c’è la guerra in corso e le sanzioni alla Russia che danneggiano alcune filiere forti in Romagna: calzaturiero, turismo, agroindustriale su tutti.
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